di Don Pietro Sapienza
La solennità di S.Agata e la pandemia, con le norme di contenimento del Covid 19, sono tra loro incompatibili? Certamente “sì”, se guardiamo gli aspetti delle affollate assemblee liturgiche, delle processioni; come pure tutte le manifestazioni della pietà popolare e del folklore. Invece, incompatibilità non c’è, nemmeno nel tempo drammatico della pandemia, se vogliamo cogliere l’essenziale della festa di S. Agata.
Il nostro Arivescovo Gristina, infatti, in questi giorni, a più riprese, ha sottolineato: “Il dispiacere di non poter fare ciò che si è fatto in altri anni, si deve trasformare in opportunità”. Una opportunità che impedisce di ripiegarsi su “nostalgia” e “rimpianti”, ma che stimola a scoprire “il senso più profondo” della festa della nostra Patrona.
Queste parole sono state accolte dalla Comunità parrocchiale Madonna del Divino Amore, che la sera del 3 febbraio, ha realizzato on line la lettura drammatizzata de “Il martirio di S. Agata”, presente Mons. Gristina. La Comunità parrocchiale, sin dal 3 febbraio 1985, ha rappresentato questo teatro, il cui testo è stato creato dal parroco. Si tratta di una tradizione, andata avanti ininterrottamente, fino al 26 gennaio 2020.
L’iniziativa, inserita ogni anno, nei programmi ufficiali delle Festività agatine, ha dato la possibilità a tutta la città di rflettere sul messaggio di grande fede trasmesso dalla nostra Martire. Il teatro, per la maggior parte degli anni, è stato ambientato nella Chiesa di S. Agata La Vetere, dove è custodito il sarcofago in cui venne deposto il corpo della Martire, e che sorge sui luoghi che videro lo svolgersi del processo contro questa giovane cristiana e le fasi del suo martirio. Chiesa, messa a disposizione con grande generosità dall’indimenticabile Don Ugo Aresco, che per lungo tempo ha promosso gli scavi archeologici del sito.
In questo tempo del Covid, nonostante l’impossibilità di mettere in scena, come nel passato, il Martirio di S. Agata, la Comunità parrocchiale non ha voluto rinunciare a confrontarsi con il messaggio della giovane concittadina, allo scopo di riflettere sulla maniera di vivere la fede nel tempo della prova. Perciò ci si è serviti delle nuove modalità social e così più di 20 persone (giovani e adulti) hanno dato vita alla lettura drammatizzata. Non si è trattato di uno spettacolo, come gli altri anni, con le sue luci, le splendide musiche, i costumi d’epoca, ma ugualmente i partecipanti hanno avvertito la vicinanza di S. Agata e sono stati spinti alla purificazione della loro fede.
A conclusione della lettura drammatizzata, l’Arcivescovo ha rivolto la sua parola ai partecipanti, sottolineando la gioia per essere stato presente, in questa edizione speciale del Teatro, che egli già aveva visto rappresentato in diverse occasioni. Tra l’altro ha voluto ricordare che mentre il proconsole Quinziano e i suoi consiglieri pensano di far cedere Agata, data la sua giovane età, lei con la sua fermezza, invece, diventa un esempio per tutti i giovani e induce gli adulti ad avere più fiducia nei giovani. Inoltre, Mons. Gristina ha messo in evidenza la radice battesimale per ogni cristiano. Pertanto, ha esortato tutti a valorizzare il proprio battesimo e a conoscere la data in cui siamo stati battezzati.
Infine, la vicinanza con la data della celebrazione della Giornata della Fratellanza umana, lanciata da Papa Francesco, dà un tono particolare alla celebrazione della festa di S.Agata, perchè la fede in Gesù Cristo abbatte ogni muro, che divide l’uomo dall’uomo, perchè tutti siamo una cosa sola in Cristo. Siamo convinti che si tratta di spunti molto attuali, per vivere e testimoniare la fede cristiana in un mondo sconvolto dalla pandemia, lacerato da conflitti sociali e politici, smarrito più che mai, alla ricerca di punti sicuri di riferimento. Una festa di S. Agata, come questa del 2021, del tutto spoglia, sicuramente può aiutare a riscoprire aspetti fondamentali della sua testimonianza di amore totale a Gesù Cristo. E’ l’opportunità che non dobbiamo sprecare.