di Giuseppe Marchese
Dopo l’intervento di restauro è stato finalmente collaudato e riconsegnato al popolo biancavillese l’organo della chiesa-rettoria di S. Maria della Mercede, ricadente nel territorio parrocchiale dell’Annunziata.
I lavori, durati alcuni anni, sono stati finanziati per il 60% dall’8×1000 della C.E.I. e per il 40% della Regione Sicilia. Lo strumento è stato collaudato dai soprintendenti settoriali di Catania e di Palermo, insieme al maestro Alessandro Bovelacci che ha effettuato il restauro, e all’amministratore parrocchiale don Giovambattista Zappalà.
Il restauratore, che ha esaltato le qualità ed i pregi dell’organo durante il collaudo, ha anche spiegato il lavoro tecnico, basato principalmente sulla conservazione e sul ripristino delle sue originali caratteristiche. Si è detto, infatti, molto soddisfatto del risultato ottenuto, ma ha raccomandato l’assiduo utilizzo dello strumento, onde evitare che si possa scordare o addirittura rovinare.
Come tutti gli strumenti, infatti, anche gli organi, specialmente quelli meccanici ed a canne come questo, hanno bisogno di continua manutenzione ed attenzione, per salvaguardare le sue peculiarità. E proprio per particolarità, questo strumento è raro nel suo genere, poiché presenta la cosiddetta “ottava corta”, che accorcia l’ultima ottava sinistra della tastiera, eliminando alcune note in alterazione che risultavano inutili al fine dell’esecuzione degli spartiti musicali dell’epoca. Questa tecnica era molto utilizzata nell’800, periodo in cui fu realizzato l’organetto, e soprattutto era utilizzata dai maestri organari che lo hanno prodotto, il 20 marzo 1859, così come riporta il cartiglio originale all’interno del somiere principale: i fratelli Platania-Gioffrè di Acireale, ditta organaria operante in tutto il territorio siciliano e alla quale si deve anche la costruzione degli organi di S. Maria Maggiore di Ispica (1839), della Cattedrale di Monreale (1853) che oggi non è più esistente, del Duomo di Enna (1864) e della chiesa di San Giovanni Battista di Avola (1866).
L’organo, è stato ricollocato nella sua originaria destinazione, la cantoria della chiesa della Mercede, che ricordiamo, è stata per un periodo chiusa al culto dei fedeli a causa dei danni causati dal sisma dell’ottobre 2018, in seguito al quale si sono resi necessari i lavori di messa in sicurezza, finanziati unicamente dall’assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia, che hanno permesso nei mesi scorsi la sua riapertura.
Si conclude, pertanto, un capitolo importante per la città di Biancavilla, che può tornare a godere di queste bellezze culturali e religiose, in attesa di trovare nuovi finanziamenti o mecenati per restaurare definitivamente i bellissimi affreschi di Giuseppe Tamo da Brescia presenti nella volta della chiesa.