“Fermate i vostri sporchi affari. Altrimenti vi fermiamo noi”. Un messaggio intimidatorio rivolto al giornalista catanese Nello Scavo, inviato speciale del quotidiano “Avvenire”. Un messaggio lanciato via twitter dall’ex direttore dell’Ufficio del Primo ministro di Malta, Neville Gafà.

Sotto scorta dal 18 ottobre, Scavo ha scritto sul trafficante Bija e si è occupato di varie inchieste che coinvolgono lo stato di Malta e la sua politica sui migranti.

Tantissimi i messaggi di solidarietà che sono stati manifestati da giornalisti, politici, associazioni, organizzazioni non governative e semplici cittadini. A Nello Scavo va anche la solidarietà e la vicinanza di “Prospettive”, certi che proseguirà con maggiore determinazione le sue inchieste.

«Non sono sorpreso da quello che è accaduto – commenta Scavo al Sir – perché conosciamo il personaggio in questione. Come riportato dai media maltesi ha usato questa modalità anche con Daphne Caruana Galizia. È una modalità molto ambigua, con messaggi trasversali che non sono quelli di un esponente delle istituzioni ma fanno venire in mente altri tipi di organizzazioni».


«È capitato di sentir definire in molti modi il nostro lavoro –scrive il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio in difesa del giornalista – di cronisti in questo giornale di limpida ispirazione e tradizione, ma l’espressione “sporchi affari” nessuno aveva mai osato usarla. Ora è stata scagliata in un post minaccioso anche contro il nostro inviato Nello Scavo da un personaggio maltese, Neville Gafà, indiziato di traffici, essi sì, «sporchi» e accusato di aver orchestrato la campagna contro Daphne Caruana Galizia, giornalista sua connazionale assassinata a causa del coraggioso lavoro di inchiesta che conduceva. Posso solo dire che sui social Gafà si è dimostrato uomo senza scrupoli. Che da Malta, nazione amica e vicina per cultura e geografia ci aspettiamo chiarezza e fermezza. Che continuiamo le nostre cronache pulite. E che Nello è tutti noi».

Nello Scavo è inviato speciale di “Avvenire”. Dopo gli esordi a Catania per “La Sicilia” e le collaborazioni con alcune testate nazionali, dal 2001 è giornalista del quotidiano di ispirazione cattolica. Reporter internazionale, cronista giudiziario, corrispondente di guerra, collabora con diverse testate estere.

Le sue inchieste sono state rilanciate dalle principali testate del mondo, fra cui The New York Times, The Washington Post, The Independent, The Guardian, Le Monde, Huffington Post, La Croix, Bbc, Cnn, Clarin, La Nacion, El Pais, El Mundo e altri. Negli anni, ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone «calde» del mondo.

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