
La speranza è il messaggio centrale di questo Giubileo, un incontro vivo e personale con il Signore.
Uno dei gesti più concreti di speranza è rappresentato dalla Colletta del Venerdì Santo in favore dei luoghi e delle necessità della Terra Santa che oggi più che mai – con le sue popolazioni martoriate, i pochi cristiani rimasti, le comunità religiose, i giovani e i più piccoli (futuro di quelle comunità), i malati e gli anziani – ha bisogno di aiuto concreto e immediato, ovviando così ai danni che le continue azioni belliche stanno arrecando alla quotidianità della popolazione.
La Colletta rappresenta una delle raccolte ufficiali della Chiesa cattolica: la sua istituzione trae origine dall’esortazione apostolica di San Paolo VI Nobis in Animo del marzo 1974, con l’intento di rafforzare il legame fra i cristiani di tutto il mondo e i Luoghi Santi. Essa rappresenta la principale risorsa per sostenere le attività e la vita che si svolgono attorno a suddetti luoghi.
Le offerte raccolte da comunità parrocchiali e vescovi vengono trasferite, attraverso i Commissari di Terra Santa, alla Custodia di Terra Santa, e verranno utilizzate per preservare i siti sacri e per sostenere le comunità cristiane locali, spesso definite le “pietre vive” di tale regione. Nello specifico verranno sostenuti i territori in cui la Custodia è presente da secoli: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Siria, Libano, Cipro; inoltre Paesi dove sono presenti comunità cristiane orientali: Egitto, Eritrea, Etiopia, Iran, Iraq e Turchia.
Nella custodia dei Luoghi Santi, come le basiliche del Santo Sepolcro, dell’Annunciazione e della Natività e decine di altri santuari che rappresentano un patrimonio inestimabile per il mondo cristiano, ruolo fondamentale è svolto dai frati francescani. La loro presenza, caratterizzata da 270 missionari provenienti da oltre 30 nazioni, garantisce la custodia e l’accoglienza in 55 santuari, 22 parrocchie, 6 case per pellegrini, 5 case per malati e orfani, 15 scuole (con 12mila studenti), oltre 500 borse di studio e 3 istituti accademici. Danno anche posti di lavoro a 1.100 persone e hanno in gestione più di seicento appartamenti destinati alle famiglie in difficoltà.
I progetti già avviati
In Palestina, contesto segnato dal conflitto e da tensioni quotidiane, il loro messaggio si concentra sulla promozione della pace e della speranza, invitando i parrocchiani ad essere portatori di serenità e a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà. Uno degli interventi principali riguarda l’istruzione.
In Israele, dove dal punto di vista economico, i cristiani godono di una situazione relativamente migliore rispetto a quelli in Palestina, la Custodia lavora per preservare l’identità cristiana attraverso diverse iniziative, come l’acquisto di case da destinare in affitto a famiglie cristiane povere. Questo progetto è fondamentale per evitare la dispersione delle comunità locali e garantire la loro continuità.
In Giordania, oltre al lavoro educativo, i frati si dedicano alla comunità di migranti presente nel Paese, offrendo loro un aiuto concreto. I francescani continuano a sostenere le persone più vulnerabili, mettendo al centro la solidarietà e l’attenzione al prossimo.
In Libano, oltre al loro ruolo spirituale, che include la celebrazione dei sacramenti e l’accompagnamento delle famiglie nei matrimoni, i francescani si dedicano a numerose attività pastorali quali il catechismo e la formazione religiosa, con un’attenzione particolare ai bambini e ai giovani, i campi estivi e le relative iniziative rivolte alla gioventù francescana, che promuovono l’istruzione e i valori cristiani.
Nella Siria devastata da anni di guerra civile, i frati distribuiscono generi alimentari e forniscono supporto medico a chi ne ha più bisogno. Ogni mese circa trecento persone ricevono le medicine essenziali per trattare malattie croniche. In alcuni casi i francescani coprono interamente i costi delle operazioni chirurgiche, mentre in altri collaborano con associazioni ecclesiastiche, come la comunità greco-ortodossa, per sostenere le spese. Le attività nel Paese richiedono un sostegno finanziario significativo.
Fra Francesco Patton (Custode Terra Santa): Grazie alla vostra generosità saremo in grado di rispondere a numerosi bisogni
Da 18 mesi, pur senza pellegrini e visitatori a causa della guerra, i Santuari sono rimasti sempre aperti e le comunità dei frati continuano a prendersi cura dei Luoghi Sacri assicurando le quotidiane funzioni e celebrazioni. Le comunità cristiane sono rimaste senza lavoro con la mancanza di pellegrini e tutto l’indotto dell’economia legata al turismo religioso. Per questo la maggior parte delle famiglie subiscono la crisi economica e faticano a le rette scolastiche. Le scuole restano tuttavia il luogo dove ogni giorno i frati costruiscono la Pace. La Colletta del Venerdì Santo, insieme ai pellegrinaggi, rappresenta dunque la principale fonte di finanziamento.
Fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ha dichiarato a riguardo: ««Grazie alla vostra generosità, saremo in grado di custodire e rendere i Luoghi Santi luoghi di preghiera e accoglienza per i fedeli e i pellegrini; rispondere alle emergenze; sostenere scuole, ambulatori, dispensari, case per anziani e per giovani famiglie; promuovere opere umanitarie per migranti, sfollati e rifugiati».
Per ulteriori informazioni: www.collettavenerdisanto.it

