La comunità accademica dell’Università di Catania si è ritrovata presso il santuario di San Michele ai Minoriti per una Celebrazione Eucaristica speciale, presieduta dall’Arcivescovo Luigi Renna. L’evento, organizzato in prossimità delle festività natalizie, ha visto la partecipazione del Rettore dell’Ateneo, Francesco Priolo, di numerosi docenti, studenti e personale amministrativo dell’ateneo.

«Che la nostra Università – ha detto l’arcivescovo nell’omelia – diventi un laboratorio di speranza, una comunità nella quale si preparano uomini e donne capaci di realizzare un miracolo sociale che il Giubileo, quello vero, non si stanca di sognare.»

La celebrazione ha rappresentato un momento di raccoglimento e riflessione. Monsignor Renna ha posto l’accento sul Natale del giubileo, che fonda la speranza su Cristo, e ha ricordato che «la speranza nasce da un cuore che palpita, che si relaziona, che esce dal suo individualismo, incontra e trasforma».

La sinergia tra Chiesa e Università

Il suo messaggio ha trovato risonanza nell’intervento della Prorettrice dell’Università di Catania, la prof.ssa Francesca Longo, che ha portato i suoi saluti e ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la comunità accademica e quella ecclesiale. Nel suo intervento, la prorettrice ha evidenziato come questa sinergia abbia un valore sociale e culturale fondamentale, capace di arricchire entrambe le realtà e favorire una cooperazione costruttiva per il bene comune.

È intervenuto altresì Padre Narciso Sunda, vice direttore della Pastorale Universitaria, che ha ribadito l’impegno della suddetta pastorale nel supportare gli studenti, promuovendo occasioni di dialogo e crescita spirituale.

La chiesa di San Michele ai minoriti è Santuario

L’evento si è concluso con un momento particolarmente significativo rappresentato dalla scopertura di una lapide da parte dell’Arcivescovo Renna, che ricorda l’elevazione della Chiesa di San Michele ai Minoriti a Santuario Diocesano, avvenuta lo scorso 28 ottobre. Questo gesto sottolinea la rilevanza spirituale e storica di questo luogo, ora riconosciuto ufficialmente come santuario.

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