Paternò, per anni considerata uno dei vertici del “triangolo della morte” a causa della presenza della mafia, vuole scrollarsi di dosso questo marchio e riscattarsi attraverso la cultura della legalità. In questa lotta, l’arte diventa un mezzo di resistenza e rinascita, come dimostra il progetto “Le strade da seguire…”, portato avanti dalla Fondazione Federico II. Tre opere di arte urbana, in cui spicca quella di Piersanti Mattarella sono state realizzate su edifici popolari di via Massa Carrara, nei pressi dell’ospedale, trasformando facciate anonime in monumenti visivi che parlano di legalità, memoria e speranza.
Questa iniziativa è un tentativo di riscrivere la percezione di una terra segnata dal crimine e dall’abbandono, attraverso l’iconografia di figure simboliche come quella di Piersanti Mattarella, il cui volto è stato dipinto dall’artista Ligama in un murale intitolato “L’Ulivo Bianco, Piersanti Mattarella”. In questa rappresentazione, i ramoscelli d’ulivo richiamano un messaggio di pace e resistenza civile, ricordando ai giovani siciliani l’esempio di chi ha lottato contro le mafie fino all’estremo sacrificio.
Accanto a Mattarella, le altre opere – “Quale futuro lasciamo ai nostri figli” di Chiara Abramo e “Legalità” di Alberto Ruce – completano un percorso artistico che intreccia legalità e simboli di giustizia e speranza. In particolare, la dea della giustizia, raffigurata da una donna bendata, guidata da un falco che richiama la memoria di Giovanni Falcone e la necessità di valori forti per combattere le logiche della criminalità. Questo progetto non è solo una dichiarazione artistica: è un richiamo a una lotta che non può essere delegata, ma necessita di modelli positivi e coinvolgimento collettivo.
«Oggi si assiste quasi a un’esaltazione dei boss mafiosi attraverso le serie televisive. Noi stiamo facendo esattamente il contrario – ha affermato Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II – in nostro obiettivo è quello di portare nelle strade la memoria degli eroi siciliani, proponendo modelli di integrità e mostrando che esiste una strada diversa, più alta, per le nuove generazioni».
Bernardo Mattarella, figlio del compianto Presidente Piersanti, era presente all’inaugurazione insieme a numerose scuole, tra cui l’Istituto Mario Rapisardi, e a rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della società civile, della stampa.
«L’arte urbana da sola non può risolvere il degrado – ha detto uno studente presente alla cerimonia – ma ha la capacità di cambiare il nostro modo di vedere le cose, spingendoci al cambiamento e migliorando i quartieri degradati. È bello che proprio dai quartieri più difficili si voglia far emergere una Sicilia positiva, piena di speranza e legalità».