Il Monastero di San Benedetto, situato nel cuore di Catania, è un gioiello architettonico e storico che continua a incantare studiosi e visitatori. Recentemente, la presentazione del libro “Rabeschi, angeletti, e fogliami. Il monastero e la chiesa di San Benedetto” di Rosangela Lamagna ha offerto un’occasione unica per esplorare la ricca storia e l’arte di questo luogo sacro. «Leviamo il nostro sguardo in senso simbolico e letterale» l’arcivescovo Renna ha offerto una riflessione profonda e ispirante per tutti i presenti sulla chiesa di San Benedetto. Il monastero di San Benedetto ha una storia che va oltre l’architettura, raccontando anche vicende sociali. Fondato nel 1334 e ricostruito nel 1355, ha subito numerosi aggiornamenti, soprattutto a causa di fenomeni naturali come il terremoto del 1693, che ne ha dimostrato la notevole resistenza. Nonostante anche i saccheggi, Suor Cecilia La Mela ricorda la soppressione degli ordini religiosi, il monastero è stato ampliato e consacrato, con una facciata caratterizzata da elementi tipici dell’architettura barocca.
Il libro di Lamagna mette in luce il ruolo delle donne nella costruzione di organismi sociali, soprattutto nelle città moderne. Suor Cecilia: è uno scrigno di preziosi tesori e tutti insieme formiamo la bellezza di questa chiesa.
Dopo il terremoto, degli 11 monasteri benedettini femminili, ne sono stati ricostruiti 5, e il monastero di San Benedetto è quello che trasmette più storia di tutti. Irene Donatella Aprile, soprintendente beni culturali e ambientali di Catania, sottolinea come questo Monastero vanti il numero più alto di interventi ricevuti «tra la colata e il terremoto, il monastero ha avuto bisogno di tanto aiuto ma a guardarlo oggi, ne è valsa la pena. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per questa chiesa». Saverio Sturm, professore dell’Università Roma Tre, ha sottolineato l’importanza di vedere dal vivo ciò che spesso si osserva solo in immagini. «Un’opera di ricerca e dedizione – così il professore definisce il libro di Lamagna – è il frutto di ricerche meticolose, curato nei minimi dettagli, dai materiali alle tecnologie, dai linguaggi ai protagonisti. La costruzione dell’arco sopra via Crociferi, le contese con l’amministrazione cittadina e le conquiste progressive ottenute grazie alle alleanze sono solo alcuni degli aspetti trattati».
Renna: in tanti hanno provato a dare un’immagine del Paradiso, basti pensare a Dante, ecco questi luoghi sono il nostro modello di Paradiso.
Durante la presentazione l’Arcivescovo fa sollevare lo sguardo dei presenti verso gli affreschi «questi non sono disegni basati sulla fantasia, questi sono affreschi basati su storie vere di uomini virtuosi, storie come quella di San Benedetto». A queste parole si collega Tancredi Bella, dell’Università degli studi di Catania, facendo notare come sul lato sinistro della chiesa vi sia un affresco dedicato a Sant’Agata «fa da collegamento non solo con la città ma anche con la forte presenza femminile all’interno dell’ordine». Rosangela Lamagna ha espresso la sua gratitudine alle suore per averle permesso di studiare il monastero, ha ringraziato i suoi figli per averla aiutata e tutti coloro che hanno protetto questo luogo sacro nel corso dei secoli. Il Monastero di San Benedetto non è solo un monumento storico, ma un simbolo di resilienza, fede e bellezza che continua a ispirare e affascinare chiunque lo visiti.
L’Arcivescovo Luigi Renna, Suor Cecilia La Mela, Irene Donatella Aprile soprintendente beni culturali e ambientali di Catania, Saverio Sturm professore dell’Università Roma Tre e Tancredi Bella dell’Università degli studi di Catania.
Alta partecipazione di visitatori al Monastero di San Benedetto in via Crociferi.
Suor Cecilia apre la presentazione del libro “Rabeschi, angeletti, e fogliami. Il monastero e la chiesa di San Benedetto” di Rosangela Lamagna.