In un mondo che naviga tra l’emergenza educativa e un crescente “analfabetismo” dei sentimenti, l’Ufficio per la Pastorale Scolastica, Guidato da Marco Pappalardo e l’Ufficio Per l’IRC, guidato da Roberto Mangiagli, hanno organizzando un convegno dal titolo “Ed io avrò cura di te”. L’evento, che ha visto la partecipazione numerosa di educatori ed insegnanti, tanto da riempire l’ampia sala del teatro delle Ciminiere di Catania, ha cercato di fornire gli strumenti per rispondere alle sfide emotive e relazionali che caratterizzano l’attuale panorama sociale giovanile.
«Prendersi cura significa promuovere tutta la bellezza inerente in una persona – Afferma Mons. Renna – saperla scovare, anche quando sembra assente. In ognuno di noi possono esistere contraddizioni; tuttavia, sapersi prendere cura implica andare oltre, per rivelare e valorizzare il bene intrinseco di una persona con amore e, soprattutto, con pazienza. Questo è cruciale nel vivere l’affettività in questo particolare periodo storico. Credo, però, che ogni epoca abbia avuto le sue sfide nell’espressione dell’affettività. Attualmente, siamo troppo inclini allo spontaneismo, che non riesce a catturare tutta la bellezza della fertilità dell’amore. Amare una persona significa non limitarsi a gesti estemporanei, ma guardare negli occhi dell’altro, dedicargli tempo e camminare insieme a lui. Penso che, oggi più che mai, l’affettività richieda tempo e fedeltà: solo attraverso questi si può costruire un rapporto profondo e significativo».
Tra i relatori del convegno, Saverio Sgroi, educatore e psicologo che propone di puntare su una profonda educazione affettiva, unita a una corretta educazione di genere che valorizzi le differenze senza contrapporle.
«Ritengo che il primo messaggio sia uno di sfida – dice Sgroi – dobbiamo rimanere fiduciosi e non perdere mai la speranza. Viviamo in un’epoca in cui la speranza è una realtà difficile da coltivare, ma come educatori non possiamo permetterci di arrenderci. È fondamentale metterci accanto ai ragazzi, accendere i loro cuori attraverso la relazione. Quest’ultima è una delle risorse più preziose che i nostri tempi stanno lentamente erodendo, soprattutto a causa dell’uso eccessivo dei social media. Tuttavia, è cruciale coltivare la relazione. Stiamo riconoscendo il valore inestimabile del tempo dedicato agli altri: è un’opportunità preziosa che stiamo imparando ad apprezzare sempre di più. L’affettività, infatti, trae nutrimento dal tempo e dallo spazio che condividiamo con gli altri».
E proprio in relazione ai social media, Alfredo Petralia, animatore digitale, ha sviluppato una riflessione critica sull’uso delle tecnologie, ponendo l’accento sulla necessità di un’educazione digitale responsabile sia per adulti che per giovani, per un approccio alla tecnologia che sia di gestione attiva piuttosto che di passiva accettazione.
Il convegno è stato organizzato anche grazie al supporto degli studenti del Liceo Classico Don Bosco di Catania – Indirizzo Comunicazione, e le studentesse del Cutelli-Salanitro, che e si sono occupati dell’accoglienza e di raccogliere interviste e informazioni da divulgare.