Un popolo in pellegrinaggio nei luoghi del martirio di Sant’Agata, guidato dal suo vescovo. C’erano bambini, padri e madri di famiglia, nonni, moltissimi parroci della città con le loro comunità parrocchiali. Dalla Chiesa di Sant’Agata La Vetere dove Agata sostenne il confronto con Quinziano, al Carcere dove visse la prigionia ed ebbe la guarigione della mammella da parte dell’apostolo Pietro, poi alla Fornace dove subì il martirio, infine in Cattedrale dove è custodito il busto reliquiario della martire e dove i fedeli hanno potuto accostarsi alle confessioni.
“Nel nostro cammino penitenziale – ha detto introducendo il pellegrinaggio l’arcivescovo Luigi Renna – facciamo memoria del martirio di sant’Agata nei luoghi che la tradizione ci ha tramandato. Riviviamo il transito della santa martire, il suo sacrificio unito a quello di Cristo, Agnello immolato per la salvezza del mondo”.
Lungo il pellegrinaggio, che ha toccato piazza Stesicoro e poi si è snodato per via Etnea fino alla Cattedrale, i fedeli hanno seguito la Croce di Cristo con preghiere e canti. Nelle varie tappe l’arcivescovo ha fatto pregare per la pace nel mondo, per il riscatto della città di Catania, per i carcerati, per le donne vittime della violenza e per tutte le persone e i minori in difficoltà.