di Giuseppe Adernò
Durante il triduo agatino la catechesi dell’Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha coinvolto nel primo giorno le donne operate al seno, che in Sant’Agata trovano la forza per superare le sofferenze e il disagio della malattia e poi ancora le famiglie, le mamme e i bambini da consacrare alla Vergine Agata.
“Voi care mamme, voi cari papà” con queste parole Mons. Renna ha toccato i cuori dei genitori catanesi, devoti di Sant’Agata, i quali numerosi hanno affidato i loro bambini alla protezione di Sant’Agata ed il gesto di consacrazione si traduce in un coerente impegno ad essere veri educatori che con il sacramento del Battesimo hanno “donato a Dio i loro figli ed hanno donato i figli a Dio”.
Dopo aver dato la vita, il Battesimo è il dono più grande che i genitori possono fare ai propri figli e diventa vero “dono” se accompagnato da una costante azione educativa, insegnando a fare il segno della Croce, a pregare, ad amare il prossimo, ad osservare i Comandamenti e a vivere le Beatitudini.
Modello di educazione, per i genitori, nella coincidenza della festa di San Giovanni Bosco, il santo dei giovani, è Mamma Margherita, la quale ha saputo guidare il figlio allo studio, pur fra tanti sacrifici e faticoso lavoro. Scegliere il miglior bene per i figli, educarli ai valori del “vero, del nobile, del giusto, dell’amabile” significa insegnare le virtù che si apprendono ancor meglio se testimoniati con una vita onesta e rispettosa delle regole. San Paolo invitava i genitori e gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: “Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello che dovete fare”, e in molte pagine del Vangelo si legge l’esortazione a imparare dai bambini a ricevere da loro.
“L’educazione è, infatti, il miglior investimento che i genitori compiono, investendo i soldi per lo sviluppo dell’intelligenza dei figli, della loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo”.
Mandare i figli a scuola è un dovere dei genitori e coloro che non lo fanno dimostrano di non voler bene ai figli, che non ci tengono all’educazione, che è la miglior dote, forma l’uomo, perfeziona le nature buone e corregge le cattive abitudini. Essi hanno dimenticato di aver ricevuto il Battesimo che li impegna a seguire il Vangelo della bontà e della carità verso chi soffre. Educazione e Fede hanno guidato e accompagnato la breve esistenza della giovane Agata rendendola forte e coraggiosa fino al martirio e costituiscono il binario sul quale camminare per raggiungere la meta degli ideali di famiglia unita che educa e istruisce i figli orientandoli verso il bene. La scuola ha il compito di “in-segnare” la cultura dei valori, l’amore per la natura, il rispetto degli altri e delle istituzioni per diventare “buoni e onesti cittadini”, attivi e responsabili. La consegna della coroncina al termine della Messa costituisce per i genitori il dono di Sant’Agata ed il pegno di una promessa da mantenere cercando per i propri figli il vero miglior bene e le regole educative di Don Bosco: gioia, amorevolezza, generosità, siano di costante aiuto.