L’incontro mensile sul tema dell’ascolto continua la sua trattazione, nella Casa di Esercizi Spirituali dei Passionisti a Mascalcia, ponendo l’attenzione sulle emozioni e le fragilità.
A guidarci sarà il Dott. Francesco Puccio, psicologo, il quale si addentrerà nella riflessione con spunti e dinamiche … “Arriva poi il giorno in cui non ci sono suoni, un giorno senza voci, i giorni in cui senti il vuoto…forse farà anche male galleggiare nel mare delle emozioni, ci porterà finalmente a sentire il silenzio….leggerai te stesso…ti conoscerai”.
Cos’è l’emozione? Tutti sanno cosa è un’emozione fino a che non si chiede loro di definirla. Molte delle teorie moderne la definirono come un processo multicomponenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve.
Le emozioni sono il segnale che vi è stato un cambiamento, interno o sterno a noi, percepito come qualcosa di importante.
Tristezza, paura, colpa, vergogna e rabbia sono i diversi livelli, o varianti, che possiamo percepire e vivere.
A che servono le emozioni? La loro funzione è di farci agire rapidamente, senza doverci pensare.
La fragilità aiuta a scoprire davvero chi siamo. Ci porta dentro l’Io, ma non nel buio delle tenebre dell’indifferenza, quanto nella luce della condivisione. Il fragile sono Io, certo, ma siamo anche Noi, e quindi se ci riconosciamo è più facile anche stare insieme, avanzare insieme.
perché vergognarsene?
Tutti siamo fragili, ma la vera forza matura dalla debolezza. Purché la fragilità non si trasformi in rassegnazione o accidia.
In tempi nei quali è di moda la forza, la competizione sfrenata che non perdona alcuna debolezza, il muscolo che devi mostrare a qualche eterno antagonista che eccita la tua energia vitale, è il caso di riscoprire la virtù della fragilità. Una virtù che appartiene a tutti noi, insita nella natura umana, anche quando proviamo a dissimularla con qualche atteggiamento da bulli moderni, virtuali o reali è solo un dettaglio.