di Sr. Ch. Cristiana Scandura osc
Emozione, stupore, gioia, esultanza, giubilo. Questi i sentimenti del nostro cuore nell’accogliere il nuovo Pastore della nostra Arcidiocesi, Mons. Luigi Renna, nella sua prima visita al nostro Monastero tenutasi venerdì 25 Febbraio.
I nostri sentimenti non possono che essere questi poiché nella persona del Vescovo è Cristo che viene a visitarci.
La sollecitudine del pastore terreno, infatti è espressione della cura e sollecitudine del Pastore Divino: Cristo.
L’Arcivescovo ha celebrato la S. Messa, attorniato da numerosi Sacerdoti, Diaconi, Ministranti e dal popolo santo di Dio in festa.Insieme abbiamo pregato il Padre Celeste implorando il dono della Pace.
Nella bellissima, toccante e profonda omelia, sua Eccellenza, usando una bella immagine, ha paragonato il nostro Monastero alla “fontana del villaggio”. Fontana alla quale la comunità ecclesiale deve poter attingere spiritualmente e trovare le risposte alla sete di senso, di amore e di gioia che accomuna tutti.
Dopo la Liturgia Eucaristica, l’Arcivescovo si è intrattenuto con la nostra Fraternità. Durante questo incontro più intimo e confidenziale, abbiamo potuto apprezzare più da vicino la sua personalità gioviale e il carattere cordiale e affettuoso che mette subito a proprio agio.
Le prime visite del nostro amato Pastore, come lui stesso ha affermato, sono rivolte alle Claustrali e ai Carcerati, che per ovvi motivi non possono recarsi da lui.
Questo accostamento non può che farmi felice, a motivo del personale legame spirituale che ho con le Sorelle e i Fratelli Carcerati, ai quali mi rendo vicina attraverso la preghiera, ma anche veicolando la mia fraterna vicinanza e il mio affetto con delle semplici riflessioni che faccio pervenire loro, con frequenza bimestrale attraverso i Cappellani, come pure accogliendo e rispondendo alle lettere di quanti mi scrivono, nel desiderio di portare un raggio di sole e di speranza oltre le grate del Carcere.
Compito del Vescovo è annunciare il Vangelo, con la parola e con la vita, animando l afede, la speranza e la carità del gregge a lui affidato.
Laddove manca la speranza, la fede stessa è messa in questione e anche l’amore è affievolito. La speranza, infatti, specialmente in tempi di crescente incredulità e indifferenza, è valido sostegno per la fede ed efficace incentivo per la carità.
Essa trae la sua forza dalla certezza dell’universale volontà salvifica di Dio e della costante presenza del Signore Gesù, l’Emmanuele sempre con noi sino alla fine del mondo (cfr Mt 28, 20).
Soltanto con la luce e la consolazione che provengono dal Vangelo un Vescovo riesce a tenere viva la propria speranza (cfr Rm 15, 4) e ad alimentarla in quanti sono affidati alla sua premura di Pastore.
Poggiando sulla Parola di Dio e aggrappandosi saldamente alla speranza, che è come un’àncora sicura e salda, il Vescovo è in mezzo alla sua Chiesa sentinella vigile, profeta coraggioso, testimone credibile e servo fedele di Cristo.
Con la preghiera, l’offerta e il filiale affetto accompagneremo il ministero episcopale di Mons. Luigi Renna, perché sia sempre trasparenza sacramentale di Cristo Buon Pastore e possa pascere la porzione di Chiesa a lui affidata con quell’amore nuziale chediventa la passione di un innamorato.