di Maria Dolores Doria* 

Ho letto e ascoltato tanti commenti e descrizioni di quanto accaduto, più o meno condivisibili alla Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, tenutasi a Roma dal 31 marzo al 3 aprile. Io userei due concetti per sintetizzare l’esperienza ricchissima di quei giorni: stupore e gratitudine.

Infatti, ero pronta ad un lavoro di confronto, ascolto, studio, che portasse ad una conclusione del nostro percorso pluriennale. Invece, anche questa volta, e in modo destabilizzante, abbiamo assistito in diretta a come lo Spirito Santo scompiglia i nostri progetti e ci chiama a qualcosa di più grande. Confesso che durante le due discussioni del martedì, con tutti gli interventi ascoltati, sono rimasta col fiato sospeso, perché capivo che l’esito dei lavori non era scontato ed era necessario un supplemento di ascolto.

Cosa indicavano gli intervenuti? Come operare discernimento in quel contesto? Quando abbiamo aperto i lavori di gruppo, martedì pomeriggio, credo che sia avvenuto il miracolo. Nel mio gruppo, il primo a prendere la parola è stato un vescovo, che proponeva di non procedere con gli emendamenti, visto che il documento aveva riscosso tante obiezioni.  A me risuonava la lettura di Ezechiele 47, che avevamo ascoltato durante la Messa: l’acqua che esce da sotto il tempio, che diventa un fiume meraviglioso, che porta piante, frutti e vita dappertutto…Sono intervenuta ricordando che il nostro compito era quello di ascoltarci tra noi, confrontandoci sul testo per emendarlo e migliorarlo, continuando il lavoro iniziato negli anni precedenti. Ci siamo messi a lavorare. Le proposizioni sono diventate nostre, abbiamo verificato la difficoltà nell’esprimerci insieme, scegliendo le parole una ad una, e abbiamo apprezzato lo sforzo di sintesi che qualcuno per noi aveva provato a fare. Si era prodotto un cambiamento in noi e la critica è diventata costruttiva, quindi generativa. 

Da qui nasce la mia profonda gratitudine per essere coinvolta dallo Spirito Santo in una pagina di Chiesa che resterà nella storia e la cambierà, come Dio vorrà. Grazie ai Vescovi, che hanno ritenuto opportuno rinviare la vostra Assemblea di maggio a ottobre, con quello che comporta nei loro impegni . Grata al mio vescovo, che continua a mandarmi e che mi costringe a continua conversione. 

Ecco, in breve, la gioia degli ultimi giorni! 

*Referente diocesana del Cammino sinodale

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