
Torna a Catania Vesperali, il percorso musicale e spirituale che valorizza le chiese storiche della città attraverso la polifonia sacra. Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa fortemente voluta dall’arcivescovo Renna si propone di unire la tradizione corale alla preghiera, trasformando la musica in strumento di meditazione e gioia lungo il cammino quaresimale. I concerti si terranno in alcune delle chiese più belle del centro storico in date significative del tempo di Quaresima: sabato 29 e domenica 30 marzo, in occasione della Domenica Laetare, poi domenica 6 aprile, alla vigilia della Settimana Santa, e infine il 31 maggio, chiudendo così l’itinerario musicale in coincidenza con la festa della Visitazione.
Musica e spiritualità nel cuore della città
L’iniziativa ha una doppia finalità: da un lato, dare spazio ai cori del territorio che svolgono servizio liturgico durante l’anno, dall’altro, creare un percorso artistico e culturale che valorizzi il patrimonio storico e spirituale delle chiese catanesi. “Si tratta di un’opportunità per riscoprire la bellezza del canto sacro, ma anche per immergersi in un’esperienza di fede che attraversa i secoli” spiega don Francesco Abate. Quest’anno Vesperali si arricchisce di un’importante ricorrenza: i 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno dei più grandi maestri della polifonia sacra. Per celebrare l’anniversario, ogni concerto vedrà l’esecuzione di almeno un brano del compositore rinascimentale. Particolarmente significativo sarà l’appuntamento di domenica 30 marzo, quando il coro di Zafferana eseguirà un intero vesperale dedicato a Palestrina, accompagnato da meditazioni e riflessioni curate da don Alfio Cristaudo, docente di teologia allo Studio Teologico San Paolo.
Un cammino musicale per vivere la Quaresima
Il titolo Vesperali richiama il legame profondo tra la musica e la liturgia: i concerti si inseriscono in un contesto di preghiera, arricchendo la riflessione sui temi della Quaresima e della Pasqua. “Il tempo quaresimale è un cammino di conversione, ma anche di speranza e di gioia – sottolinea don Abate – e la musica, con il suo linguaggio universale, aiuta a riscoprire il senso profondo di questo percorso”. Attraverso le voci dei cori e le armonie della polifonia sacra, Vesperali diventa così un’occasione per lasciarsi guidare dalla bellezza della musica verso una preghiera più consapevole e partecipata, in un dialogo tra arte, fede e tradizione che continua a risuonare nel cuore della città.
