“Prospettive” compie 40 anni! Per celebrare questo importante anniversario ripercorreremo a partire da oggi, attraverso l’archivio, la storia della nostra diocesi e del nostro territorio. Vi riproporremo alcuni articoli (inchieste, appelli, approfondimenti) e tenteremo il paragone con l’attualità.

“ASILO NIDO CERCASI”

Così, il 30 giugno 1985 (a circa tre mesi dalla sua nascita editoriale), Prospettive titolava un articolo di don Piero Sapienza, parroco del quartiere Zia Lisa, nella periferia sud di Catania. Una zona che «spesse volte – si legge nell’articolo – sale la ribalta della cronaca nera cittadina». Padre Sapienza denunciava la noncuranza del quartiere da parte delle istituzioni, facendo riferimento specifico all’unico asilo nido della zona, costruito per poi essere abbandonato a sé stesso, senza mai essere utilizzato.

«La Scuola Elementare, vasta e spaziosa – si legge ancora -, è l’unica struttura funzionante. Ma la sua stessa palestra, devastata, alcuni anni fa, da ignoti teppisti, rimane lì, ogni giorno più fatiscente e inagibile, senza che l’Amministrazione Comunale si preoccupi di farla riparare e riattivare. […] I bambini di Zia Lisa sono costretti a giocare in mezzo all’immondizia e al fango. Gli spazi verdi e attrezzati per il loro gioco, come i campi sportivi per i giovani, rimangono sui lucidi e sulla carta del piano di zona. […] Ma se gli abitanti di Zia Lisa non vedono nessuna di quelle strutture sociali, assistenziali e sanitarie, alle quali hanno diritto, in compenso da quasi tre anni vedono un nuovo edificio pubblico, vuoto… o meglio, abitato da una famiglia (quella del custode!)”.

“Questo edificio, circondato da erbacce e immondizie, è l’Asilo Nido (come risulterebbe dal piano di zona). Perché, allora – si chiedeva don Sapienza – questo Asilo Nido ancora non funziona?

La risposta semplice, quanto assurda e incredibile, è che, per l’Assessorato ai Servizi Sociali la suddetta struttura in Zia Lisa non risulterebbe nemmeno esistente!

Infatti lo scorso anno (1984, ndr), all’inizio di settembre, domandammo alla Dr.ssa Italia Feltri, Assessore ai Servizi Sociali, notizie sull’Asilo Nido di Zia Lisa.

Genericamente ci venne detto che si stavano programmando le aperture dei vari Asili Nido. […]

Dopo una lunga serie di promesse, ciò che ci ha lasciato di stucco non è stato tanto un eventuale diniego, quanto piuttosto il sentirci dire che al Comune non risultava l’esistenza di questa struttura a Zia Lisa II.

La Dr.ssa Feltri fu allora invitata a venire a Zia Lisa, per constatare personalmente una tale assurdità e prendere, quindi, le decisioni adeguate, richieste da un caso simile. Ma dopo dieci mesi, ancora attendiamo questa visita, da noi ritenuta più che doverosa».

Don Piero Sapienza proseguiva così: «L’Amministrazione Comunale non potrebbe comunque trovarsi in una posizione meno grave di quella sopra descritta se, per giustificarsi dicesse di essere a conoscenza del plesso in questione. In tal caso, infatti, chiederemmo al Signori amministratori: quali pastoie burocratiche o quali intrallazzi sotterranei hanno bloccato da tre anni l’apertura e il funzionamento dell’Asilo Nido?».

Non è difficile immaginare quanto potesse essere importante il servizio che poteva offrire un Asilo nido in un quartiere Zia Lisa, composto da molte famiglie numerose, dove tante madri dovevano affrontare un pesante e duro lavoro casalingo, e altre erano costrette a un lavoro extradomestico. In molti casi, queste madri dovevano affidare i loro bambini piccoli alle figlie più grandicelle, le quali, in tal modo, dovevano abbandonare la Scuola alla fine della licenza elementare, e a volte anche prima. «Situazioni del genere, a nostro avviso, – scriveva don Sapienza -contribuiscono, insieme ad altri fattori, al fallimento della promozione della dignità della donna e a rendere alienante il valore stesso della maternità.

“La nostra Comunità cristiana parrocchiale – concludeva l’articolo – continuerà a lottare perché il nostro quartiere, già tanto provato e mortificato, non sia ulteriormente emarginato e calpestato nei suoi diritti.

E vorremmo intanto che una struttura come l’Asilo nido non rimanesse inutilizzata ancora per molto tempo, non fosse altro perché il denaro pubblico non deve essere sprecato».

L’asilo nido oggi

Foto: Olga Stornello

Oggi la struttura ha preso il nome di “Plesso Fantasia”, e fa parte dell’Istituto Omni-comprensivo “Musco” di Librino. Alla fine del febbraio scorso l’arcivescovo Luigi Renna ha visitato i vari plessi della scuola, accompagnato proprio da don Piero Sapienza e guidato dal dirigente scolastico Mauro Mangano. Ai giorni nostri il plesso “Fantasia” «si configura come vero e proprio polo educativo di quartiere, radicato nel tessuto sociale e affettivo della comunità circostante – dichiara il preside Mangano, che aggiunge
– Attualmente il plesso accoglie tre sezioni di scuola dell’infanzia per un totale di circa 75-80 bambini, e una sezione di scuola primaria con tutte le cinque classi e circa cento alunni. Sono numeri che testimoniano l’importanza del plesso per le famiglie della zona, e l’omnicomprensivo consente che ex alunni della primaria passino poi alle medie e al liceo musicale. Certo – continua ancora Mangano -, dobbiamo constatare ancora oggi la vicinanza dei plessi a contesti molto infelici, ad esempio le “discariche abusive”. Ma nonostante ci
ò il nostro lavoro educativo continua e tende ad ampliarsi: proprio ultimamente stiamo lavorando per tentare di avviare, per una sezione della scuola dell’infanzia, il tempo pieno».

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