Ha avuto inizio lo scorso 14 febbraio una serie di lezioni – promosse dallo Studio Teologico San Paolo e dal “Servizio Tutela Minori e Persone Vulnerabili” dell’Arcidiocesi di Catania – che costituiranno il corso formativo alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili, seguendo il forte appello del Papa a riguardo. Il corso è rivolto agli studenti dell’istituto San Paolo e a tutti gli operatori pastorali.

Il primo incontro di questa serie ha visto i saluti di monsignor Alessandro Damiano (arcivescovo di Agrigento), referente del Servizio regionale di tutela dei minori per la CESI e di monsignor Antonio Sapuppo, direttore dell’istituto San Paolo. La relazione della dottoressa Emanuela Vinai, coordinatrice del STM a livello nazionale, ha aperto i lavori. Tema della prima lezione, tenuta dall’avvocato Remigia D’Agata (Referente diocesano STM Catania), le linee guida della CEI sui servizi contro l’abuso.

Abuso e servizio contro l’abuso: le linee guida della CEI

Partendo da norme del codice civile che tutelano le vittime di abusi di ogni tipo, specialmente sui minori, la discussione si è sviluppata analizzando il termine “abuso”: da non intendere esclusivamente nella sfera sessuale, ma anche famigliare e di potere.
L’incontro propone tanti spunti di riflessione: ad esempio la protezione e la tutela dell’immagine del minore sul web e sui social, e l’uso che se ne potrebbe fare.

Come, invece, agisce la Chiesa sul tema? Da tempo si occupa di proteggere le possibili vittime dagli abusi interni; secondo alcuni dati, verbalmente presentati, si nota che, nonostante il numero di abusi all’interno della Chiesa sia statisticamente minore rispetto a quelli famigliari, la risonanza mediatica dei primi è nettamente e notoriamente maggiore. I Papi, soprattutto quelli moderni, si sono spesso interrogati sulla tutela delle vittime e la cessazione degli abusi nell’ambiente. Certamente papa Francesco ha ammesso le colpe della Chiesa, cogliendo la grandezza e la gravità del problema e facendo notare che tra i delitti più gravi vi è la negligenza dei vescovi nell’esercizio d’ufficio, specificatamente in questi casi. Nel corso del suo pontificato, Francesco ha più volte richiamato l’attenzione al tema e all’immediata denuncia dei casi.

Un lavoro lungo sei anni che prosegue

Dal 2019 esistono centri d’ascolto diocesani per le vittime di abusi: ogni diocesi è tenuta ad avere un servizio di tutela minori. Quasi tutte le diocesi italiane ne sono già provviste, così da poter fornire un aiuto immediato e una collaborazione alle indagini.

Il corso affronterà ancor più nello specifico il tema dell’abuso su minori e persone vulnerabili. Le lezioni finiranno il 28 marzo prossimo. Si concluderà formalmente con una giornata di approfondimento a data da destinarsi.

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