«Siate jobel: abbiate la forza del corno che suonava in Israele ogni cinquant’anni per annunciare l’anno giubilare e portava speranza e rigenerazione». Questo l’augurio che l’arcivescovo di Catania Luigi Renna ha rivolto ai giornalisti del territorio e alle loro redazioni, in occasione del consueto incontro in Arcivescovado, che quest’anno assume ulteriore rilevanza, perché “preparatore” all’anno giubilare.
Monsignor Renna ha continuato, spiegando che il suono dello jobel « ricordava che la Terra promessa era un dono di Dio fatto a tutti. Anche a quelli che avevano perso la loro dignità, perché erano stati venduti come schiavi, o avevano svenduto i loro beni e la loro proprietà per debiti. Anche loro ne sarebbero tornati in possesso».

Tra i punti su cui il vescovo si concentra maggiormente nel suo discorso ai giornalisti, l’alfabetizzazione alla democrazia, sinonimo di vera libertà, sulla quale il presidente della Repubblica ha tenuto «una grande lezione» nell’incontro inaugurale della 50ª Settimana Sociale dei cattolici, tenutasi a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. «Il vostro contributo alla storia di chi non ha parola – dice monsignor Renna – è dargli parola, è una via di speranza per la democrazia. Dare voce non solo a quello che si fa per i quartieri periferici, ma a come pensa la gente che li abita. Vi auguro di dare il vostro contributo alla alfabetizzazione di democrazia di cui c’è tanto bisogno, forse anche di quella alfabetizzazione democratica, non nelle procedure, ma nello spirito della democrazia sostanziale di cui abbiamo bisogno tutti».

«Voi – prosegue Renna – date voce alla società in tutti i vari aspetti, avete uno sguardo critico e una visione che vi permette non solo di trasmettere la cronaca di fatti, ma di arricchirla di idee e prospettive. L’annuncio del Natale e del nuovo Anno, le attese, i bilanci, passano tutti anche attraverso di voi. Non ci fa paura una informazione che non ha una visione, ma quella che tace, che scarta, che nasconde o che mette in luce solo alcuni aspetti della realtà. Vi ringrazio perché con la vostra professione permettete alla società civile di non appiattirsi mai sull’esistente, ma le consentite di aprirsi alla speranza».

Anche diversi accenni alla realtà locale nel discorso dell’Arcivescovo: «A che punto è il gioco d’azzardo a Catania? L’usura? Cosa stiamo facendo per debellare queste fonti disumane di indebitamento? Il debito di povertà educativa che stanno accumulando alcune famiglie quando finirà? Quale futuro darà alla nostra gente la progettazione sulle nostre periferie e sul nostro Centro storico? Vi auguro – conclude – di poter essere la voce e l’eco dello jobel in questo Anno Santo incipiente! Vi potrete fregiare allora del titolo onorifico di uomini e donne di speranza».

In occasione dell’incontro – che vedeva tra i presenti il direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi e i suoi collaboratori, il nuovo Presidente provinciale dell’UCSI e il Direttivo, il direttore del quotidiano “La Sicilia” – monsignor Renna ha voluto guidare i giornalisti nella Sala “S. Agata”, illustrando le importanti scoperte storiche (che

documentano momenti della presenza britannica in Sicilia all’inizio del XIX secolo) emerse sulle pareti durante il recente restauro.

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