«Il male non ha l’ultima parola nella storia» con queste parole l’arcivescovo Luigi Renna ha inaugurato ufficialmente la nuova sede (presso Casa Betania in via Raciti 2) del Servizio tutela minori e persone vulnerabili della diocesi, una realtà che si propone di difendere i più fragili, garantendo loro un ambiente sicuro e protetto. Questo servizio, fortemente voluto dalla Chiesa, è stato pensato per prevenire e affrontare il fenomeno degli abusi, un tema doloroso e urgente, che ha segnato profondamente tutte le comunità ecclesiali.

L’arcivescovo: “Aperti all’ascolto, senza nascondere i problemi”

Monsignor Renna ha sottolineato come tutte le diocesi abbiano vissuto il trauma delle denunce per abusi e pedofilia, eventi che non possono essere ignorati. «Non si può fare molto per arginare questi comportamenti, perché è una patologia», ha affermato, parlando con sincerità delle difficoltà che la Chiesa ha dovuto affrontare. Tuttavia, ha ribadito con forza che oggi non è più il tempo della negazione, ma quello dell’ascolto e della cultura della denuncia e della prevenzione. «Siamo nella fase in cui c’è sempre apertura all’ascolto, bisogna creare cultura, non avere paura di denunciare, non nascondere i problemi», ha affermato, ribadendo l’importanza di formare, in particolare gli educatori, a riconoscere e prevenire situazioni di abuso, anche in ambienti non ecclesiali. Il Servizio tutela minori nasce proprio con l’intento di mettere in atto questa cultura della prevenzione e dell’ascolto. L’avv. Remigia D’Agata, referente del servizio, ha spiegato che la missione principale è quella di rendere la Chiesa un luogo sicuro e accogliente, dove ogni persona, e soprattutto ogni minore, possa sentirsi protetto. «La Chiesa deve essere sicura in primis e deve essere accogliente», ha affermato.

Un percorso che raccoglie segnalazioni e offre sostegno

Il Servizio, che include un Centro ascolto, è in prima linea per raccogliere segnalazioni di abusi e per offrire supporto psicologico e legale alle vittime. Il Centro ascolto diventa quindi un punto fondamentale, un faro per chiunque si trovi in difficoltà. La psicologa Griffini, responsabile nazionale del Servizio, ha descritto, in una lettera, questa missione come quella di un angelo che va incontro a chi ha bisogno, dicendo: «Non sei solo, ci siamo noi, ti aiutiamo e curiamo le tue ferite». E’ un invito a non sentirsi mai abbandonati, ma a cercare aiuto e conforto. Il 18 novembre è, annualmente, la Giornata mondiale per la prevenzione degli abusi sui minori, una data simbolica che rappresenta un impegno collettivo per costruire una cultura di giustizia, amore e cura, e che richiama ogni membro della comunità a non voltarsi dall’altra parte di fronte al dolore e alla sofferenza degli altri. Il Servizio, ora operativo nella nuova sede di Via Raciti, è un passo concreto in questa direzione. La sua missione è chiara: non solo proteggere i minori, ma anche diffondere un messaggio di speranza e giustizia, radicando sempre più nella comunità una cultura di accoglienza e cura. «La tua stirpe schiaccerà la testa al serpente antico», ha citato l’arcivescovo, richiamando il passo della Genesi che esprime la speranza di una vittoria definitiva sul male. Il Servizio, che è anche un segno della speranza cristiana, non si limita a rispondere ai bisogni immediati, ma cerca di costruire una comunità più consapevole e attenta, pronta a difendere i più vulnerabili. Per chi desidera entrare in contatto o segnalare situazioni di abuso, è possibile farlo attraverso i recapiti del servizio: telefono 3299011326 o via e-mail a serviziotutelaminori@arcidiocesicatania.it e centroascoltotutelaminori@arcidiocesicatania.it.

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