Di Gabriele Cammisa
«Ecco perché questa speranza non cede nelle difficoltà: essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita. Sant’Agostino scrive in proposito: “In qualunque genere di vita, non si vive senza queste tre propensioni dell’anima: credere, sperare, amare”».
(Spes non Confundit, Bolla papale di indizione del Giubileo Ordinario 2025).
Per la prima volta, tutte le associazioni scout con un mandato educativo presenti in Diocesi (AGESCI, CNGEI ed FS) domenica 1 dicembre si sono date appuntamento e si sono lasciate guidare da queste parole tratte dalla Bolla di indizione del Giubileo per tracciare percorsi comuni e realizzare così la prima Giornata Diocesana dello Scautismo, tanto sognata dall’Arcivescovo, Mons. Luigi Renna.
Una giornata tra Capi scout all’insegna dell’incontro e del confronto, consapevoli di aver fatto tutti una Promessa ed una Scelta di Servizio, al di là delle sigle e del colore dell’uniforme.
Tre relatori hanno aiutato nell’approfondimento dei temi, ispirando i Capi con le loro parole ed aiutandoli a riflettere con sensibilità e profondità su cosa significa Educare a Sperare, Educare a Credere ed Educare ad Amare: Mariano Iadanza (Capo Scout d’Italia CNGEI), Rossella D’Arrigo (incaricata nazionale AGESCI alla branca Lupetti e Coccinelle), e Don Nuccio Puglisi (Vicario Episcopale per la Carità, direttore della Caritas Diocesana e Assistente di Distretto FSE).
Anche l’Arcivescovo, che ha vissuto la giornata con interesse e passione, ha contributo con l’omelia alla riflessione comune. Attraverso la Parola di questa prima domenica di Avvento ha delineato come un Capo dovrebbe vivere il suo mandato educativo, sintetizzandolo in tre immagini molto familiari agli scout: dal salmo 24, “il Signore indica la via giusta”, l’immagine della bussola che è il Signore che deve orientare le vite degli educatori; dal Vangelo di Luca, l’immagine del vegliare, vegliare prima su noi stessi, sul nostro cuore e sul nostro agire e poi vegliare sui ragazzi e, ultima, l’immagine della Promessa, tratta dal passo del profeta Geremia, la promessa: un evento, un gesto piccolo che può generare qualcosa di grande se rivolto agli altri.
Così conclude la sua omelia l’Arcivescovo: “Oggi ricevete la bussola, oggi ricevete l’invito a vegliare sul cuore, oggi ricevete la convinzione che questa promessa è una delle cose più belle della vostra vita e camminate insieme tracciando con fiducia una via di bellezza verso la luce per il bene dell’umanità. Buon Cammino!”
Ad impreziosire la Celebrazione Eucaristica anche la presenza degli Scout del MASCI che, pur non svolgendo un servizio educativo, vivono lo stile scout in tanti azioni di servizio e carità verso la comunità diocesana.
Felici e soddisfatti, in tanti hanno chiesto che questa iniziativa diventi un appuntamento annuale da riproporre ogni anno, la prima domenica di Avvento.