“Il bene comune è un fine a cui tendere con l’impegno di ciascuno, non può essere un’azione solitaria.” Con queste parole Daniela Palledinetti, avvocato e direttrice dell’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Chieti-Vasto, si è aperta una riflessione profonda che ha caratterizzato la XVIII Giornata Sociale Diocesana, svoltasi sabato 23 novembre a Catania presso il Seminario interdiocesano. Un appuntamento annuale organizzato dall’Ufficio Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Catania dedicato al tema “Mi sta a cuore la democrazia: la partecipazione dopo Trieste”, che ha offerto uno spazio di dialogo e riflessione su come ciascuno possa contribuire attivamente alla costruzione di una società più inclusiva e solidale.
L’evento è stato aperto da Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania e Presidente del comitato scientifico della 50ma Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, il quale ha condiviso una profonda riflessione sul contributo che i cattolici possono offrire alla società contemporanea, ribadendo la necessità di un impegno condiviso per il bene comune.
Presentato l’Istituto di formazione “Sant’Agata per Catania”
Le attività sono proseguite con le testimonianze di numerosi esponenti della società civile, della politica e del terzo settore, che hanno portato il loro contributo sul tema della partecipazione e dell’impegno democratico. A moderare, il giornalista Rosario Battiato, che ha saputo guidare i lavori con equilibrio e sensibilità, favorendo un dibattito aperto e partecipato.
Un momento significativo è stato la presentazione dell’Istituto di formazione sociale e politica “Sant’Agata per Catania”, a cura del Dott. Claudio Sammartino, già Prefetto, e coordinatore del Cantiere per Catania. Nel suo intervento, Sammartino ha illustrato la missione dell’Istituto, concepito come uno spazio di formazione e confronto aperto a tutti, e ha evidenziato il carattere laico e plurale dell’iniziativa. L’Istituto, come spiegato dal Dott. Sammartino, si propone di comprendere e promuovere la partecipazione attiva, con un approccio inclusivo che valorizzi le diversità e favorisca la collaborazione tra realtà diverse. La sua presentazione ha suscitato grande interesse tra i partecipanti, confermando l’importanza di iniziative che puntino a rafforzare il tessuto democratico attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e, soprattutto, dei giovani.
Ma il fulcro della giornata, come anticipato, è stato l’intervento della Dott.ssa Daniela Palledinetti. Con il suo approccio incisivo, la Palledinetti ha delineato la democrazia come un “bene comune” che va protetto e vissuto attivamente.“
Facendo riferimento all’evento di Trieste, ha evidenziato come questa esperienza ci abbia ricordato che ogni cittadino ha il dovere di essere protagonista del cambiamento. Ha inoltre lanciato un appello a tutti i presenti, invitandoli a ripensare il proprio ruolo nella società, agendo con consapevolezza e determinazione per rafforzare il senso di comunità con la necessità di riprodurre la metodologia degli esercizi di discernimento in Comunità. “Le schede concepite per l’ultima Settimana Sociale, sono strumenti pratici – ha spiegato – “che offrono le linee guida metodologiche per replicare nei propri territori l’esperienza vissuta a Trieste.”
A Catania le piazze della democrazia
A concludere l’evento è stato Don Alfio Carbonaro, Direttore dell’Ufficio Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Catania, che ha ringraziato i partecipanti per la loro presenza e il loro contributo attivo. Don Alfio ha sottolineato come momenti di riflessione come questo siano essenziali per coltivare una democrazia viva, radicata nei valori cristiani e nella centralità della persona. E ha rilanciato il lavoro: il primo marzo si terrà a Catania una nuova Giornata sociale, stavolta nelle piazze della città per rilanciare la partecipazione e la democrazia.