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Silenzio, ascolto e comunicazione: al via l’anno sociale del Club Serra di Catania

di Giovanni Rizzotti

Ogni opera grande nasce dal silenzio che riesce a metterci in contatto con il mistero fecondo di Dio, mettendoci all’ascolto della natura e del creato. Tutto è inserito nel progetto di Dio e nel creato, a stretto contatto della natura.

Sull’onda di queste riflessioni dell’arcivescovo di Catania monsignor Luigi Renna, il 30 ottobre scorso, il Club Serra di Catania ha aperto il nuovo anno sociale presso il Seminario Interdiocesano Regina Apostolorum.

 Durante la celebrazione eucaristica, l’Arcivescovo ha ricordato, nel corso dell’omelia, l’importanza del “Silenzio“, così come riportato anche nei testi liturgici. Infatti, nella liturgia il silenzio è pieno e sacro, e diventa parte della celebrazione eucaristica stessa dove “tutti siamo portati a sentire che nel silenzio c’è la presenza di Dio”, e che al tempo stesso è canale di comunicazione con Dio.

Successivamente nel Salone Sant’Agata, dopo i saluti della Presidente prof.ssa Renata Gentile Messina e del Governatore del Distretto 77 notaio Gaetano Cammarata, si è svolta l’interessante riflessione, sempre a cura di Mons. Luigi Renna, sull’importanza di “Silenzio, ascolto e comunicazione” nel Cantico di Frate Sole di San Francesco di Assisi. Il testo musicato del cantico nasce dal silenzio che è frutto dell’ascolto e che comunica a Dio e agli uomini.

Con l’ausilio di diverse slide, Mons. Renna ha commentato minuziosamente i versetti del Cantico, ripercorrendo le sofferenze fisiche della vita di San Francesco evidenziando che, nella sua visione trascendente, il silenzio, l’ascolto della parola di Dio e del creato, diventano cantico e preghiera (cantico delle creature). Il Cantico delle creature inizia con le espressioni più alte che si rivolgono a Dio e San Francesco segue l’ordine della creazione, chiamando tutte le creature fratelli e sorelle. Il primo è il sole, si sofferma poi sull’utilità del tempo e delle stagioni per darci il sostentamento. Seguono sorella acqua e fratello fuoco, che sono tenaci e sorella madre terra, presente come madre in molte culture, che ci governa e ci sostiene, produce frutti. Poi dalla natura si passa all’uomo. L’uomo è chiamato ad essere re e pastore, non padrone, concetto rivoluzionario per la società medievale che era violenta. Pertanto l’uomo deve sapere perdonare ed è questa la dimensione più alta per l’uomo. È la lode dell’uomo salvato e riconciliato. Infine, il vertice della fede cristiana è sorella morte corporale che introduce alla presenza di Dio. Ogni cristiano deve temere solo la seconda morte, quella che porta al nulla perché non si ha nessuna speranza in Dio. Occorre rimanere nella volontà di Dio con cuore umile. Ma ogni cristiano ha sempre la speranza di abbracciare il paradiso, con lode e benedizione. Il Cantico di Frate Sole si potrebbe definire “la solenne lode a Dio per la fratellanza universale che trabocca dalla pienezza dell’anima di Francesco”. La Parola di Dio zittisce le nostre chiacchiere, San Francesco ha ascoltato le sofferenze degli uomini (i lebbrosi)e il respiro della natura, il silenzio diventa dialogo con Dio (preghiera)e anche con la morte.

Mons. Renna ha concluso l’incontro ricordando ai soci serrani che è doveroso scoprire l’importanza e la bellezza di questi testi sul silenzio, sull’ascolto e sulla comunicazione per arricchire la nostra interiorità, augurando un buon cammino per l’anno sociale appena iniziato. Dopo l’incontro i presenti hanno condiviso un momento di agape fraterna.

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