di Gabriella Ventaloro

Il 27 e il 28 settembre, al Parlamento europeo si è celebrata la Giornata del multilinguismo 2024. Le due giornate sono infatti state scelte per diffondere la consapevolezza della ricchezza legata alla diversità linguistica. Nello specifico, per i partecipanti questa è stata un’occasione unica per scoprire il dietro le quinte del lavoro degli interpreti, dei traduttori, degli esperti in comunicazione e di tutti coloro che permettono ai cittadini europei di usufruire di un’informazione che vada aldilà dei confini linguistici. Tutto ciò che viene prodotto all’interno del Parlamento, infatti, viene adattato in tutte le 24 lingue ufficiali dell’Unione, per permettere ai cittadini di avere accesso alle stesse fonti, senza distinzioni.

Quella di venerdì è stata una giornata dedicata ai seminari online sulla traduzione e l’interpretazione; sabato 28 è stato invece possibile “mettere le mani in pasta” interagendo direttamente sul luogo, a Bruxelles, con gli esperti del settore. Presso il centro visitatori dell’edificio SPAAK, infatti, dalle ore 10:00 alle 18:00, numerosi seminari hanno guidato i visitatori nella scoperta del lavoro che sta dietro tutti i contenuti resi disponibili dal Parlamento europeo. Molti gli incontri dedicati alla conoscenza delle professioni strettamente legate alla traduzione, simultanea e non; altrettanti i workshop, dal sottotitolaggio di video ufficiali, all’interpretazione di discorsi in cabina. Largo spazio anche alla presentazione della possibilità di tirocinio presso l’istituzione, così come a giochi a premi con le lingue come protagoniste, e non solo.

Infatti, l’evento non è dedicato solo agli esperti in lingue, bensì a tutti i cittadini europei e a coloro interessati a scoprire come funziona l’Unione. Non sono mancati dunque quiz sul funzionamento del Parlamento e curiosità divertenti sull’Europa, ma soprattutto visite. È stato infatti possibile visitare l’emiciclo, ossia la sala in cui si svolgono le discussioni e le votazioni, usufruendo di spiegazioni in varie lingue date da chi lavora da anni in questo contesto. “Mi sono sentita coinvolta in una realtà internazionale, riuscendo a percepire meglio ciò per cui ho votato alle elezioni europee di giugno. Visitare l’emiciclo, poi, con la spiegazione e le risposte alle mie domande da un’esperta, è stata una grande opportunità”, ha detto Ginevra, da Catania a Bruxelles per proseguire gli studi con un Master.

Come sottolineato più volte nel corso della giornata, le lingue ufficiali dell’Unione europea sono 24. Ogni Paese può scegliere solo una lingua per farsi rappresentare, ma questo permette comunque a tutti i cittadini di sentirsi parte di una grande comunità. “Mi sono sentito in Italia per qualche ora, sentendo tutti parlare la mia lingua – ha detto infatti Lorenzo, agrigentino a Bruxelles da due anni per lavoro -. Eventi come questo sono di fondamentale importanza per dimostrare che noi europei facciamo davvero parte di un qualcosa di grande che ci unisce”.

“La presenza di italiani qui a Bruxelles è massiccia, anche nel contesto del Parlamento europeo, grazie alle molteplici possibilità di tirocini – ha spiegato Giovanni, anche lui siciliano -. Ci si sente quindi sempre a casa in un certo senso, ma è ancora più bello quando ci si rende conto di esserlo in un contesto in cui coesistono 27 nazionalità diverse”.

Bruxelles si rivela ancora una volta dunque, come ha ricordato anche Papa Francesco venerdì, in occasione della sua visita per il 600esimo anniversario dell’Università Cattolica di Leuven, un “ponte”. Anche il Santo Padre ha infatti parlato di multilinguismo nel suo discorso, definendo il Belgio un luogo “dove ciascuno, con la sua lingua, la sua mentalità e le sue convinzioni, incontra l’altro e sceglie la parola, il dialogo, la condivisione come mezzi per relazionarsi”. E ancora: “Uno spazio ospitale da cui partire e a cui ritornare, dove promuovere validi interscambi e cercare insieme nuovi equilibri, costruire nuove sintesi”.

2 commenti su “Giovani siciliani a Bruxelles: il multilinguismo come via per il dialogo in Europa

  1. articolo eccellente che mi ha fatto ricordare con nostalgia gli anni , ormai lontani , quando anch’io lavoravo come interprete- traduttrice !

  2. Gli articoli di Gabriella Ventaloro li leggo sempre con piacere,sono chiari e sintetici.Bravakatia

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