“Quando si fa qualcosa di bello per gli altri si fa qualcosa di bello anche per sé”, queste alcune delle parole che l’arcivescovo Renna ha scambiato con i bambini ed i ragazzi dell’oratorio Giovanni Paolo II a Librino, che venerdì 26 ha visitato confermando ancora una volta un importante interesse verso gli oratori.
L’oratorio Giovanni Paolo II nasce sotto la guida delle suore figlie di Maria Ausiliatrice che sono presenti nel territorio da più di 40 anni, finché ad un certo punto hanno sentito la necessità di creare una dimora fissa, dando così vita nel 2005 anche all’oratorio Giovanni Paolo II.
L’oratorio non ha avuto vita facile. Le suore nel corso degli anni sono state minacciate e più volte invitate ad andare via. Oggi invece sono un grande punto di riferimento per tutti i cittadini del luogo “L’oratorio è diventato un punto di riferimento fondamentale” afferma suor Ausilia, referente dell’iniziativa.“Molti ragazzi hanno trovato qui un’alternativa alla strada. Abbiamo storie di successo, come quella di diversi ragazzi che sono riusciti a diplomarsi e ora sono nostri animatori. Anche se non tutti riescono a uscire da situazioni difficili, continuiamo a offrire loro supporto e speranza per un futuro migliore”.
“Per me la cosa più bella è stata stare insieme”, “Per me giocare insieme”. Queste alcune delle risposte dei bambini alle domande del vescovo che ha chiesto loro cosa gli fosse piaciuto di più dell’oratorio. Il vescovo ha passato un po’ di tempo con i ragazzi raccontando alcune simpatiche storie simboliche per trasmettere loro dei messaggi più profondi: “La vita è come il gioco, bisogna essere bravi certamente, ma bisogna anche rispettare le regole”. Alla fine, i ragazzi hanno cantato l’inno del grest e fra balli e canti hanno salutato l’arcivescovo in visita.
Gli oratori sempre di più diventano necessari lì dove le istituzioni non riescono a giungere, proponendo un’alternativa edificante alla vita di strada, restituiscono speranza e sogni a chi probabilmente aspetta solo di essere salvato.