di Paola Di Blasi
Presso il Seminario di Catania, e alla presenza dell’Arcivescovo Luigi Renna, si è tenuto l’incontro di verifica a conclusione del primo anno della scuola per aspiranti ai ministeri istituiti di accolito, lettore e catechista.
La Conferenza Episcopale Italiana, nel giugno del 2022, ha presentato una Nota ad experimentum per orientare la prassi concreta delle Chiese italiane sulle suddette figure.
La Nota trova la sua origine in due significativi interventi di Papa Francesco: il Motu proprio Spiritus Domini, del 10 gennaio 2021 che recita che ogni battezzato-cresimato, uomo o donna, può assumere i ministeri istituiti di accolito e lettore; e il Motu proprio Antiquum Ministerium del 10 maggio 2021 con il quale viene istituito il ministero del Catechista per la Chiesa universale, permanente, stabile, come gli altri due, ed aperto anch’esso alle donne.
La nostra Diocesi ritenendo di rilevante importanza riconoscere e valorizzare i suddetti ministeri e, pioniera in questo straordinario progetto, ha accolto queste richieste e costituito l’Ufficio Diocesano per i Ministeri Istituiti.
Il percorso formativo si sviluppa in due anni. Durante il primo anno, appena concluso, sono stati trattati argomenti che accomunano lettori, accoliti e catechisti. Il secondo anno prevede, invece, delle lezioni specifiche per i tre ministeri.
L’Ufficio Diocesano per i Ministeri Istituiti, al fine di una verifica e di un confronto più sintetico ed ordinato, ha messo in campo un questionario, somministrato una settimana prima dell’ultimo incontro, che racchiudesse una serie di domande volte a focalizzare alcuni punti salienti del percorso.
In base alle risposte, il 70% degli studenti ha considerato ottima la qualità formativa delle aree di studio (Liturgia, Sacra Scrittura e Teologia). Il 95% ha valutato gli incontri settimanali all’altezza delle proprie aspettative e la stessa percentuale si è espressa riguardo al miglioramento delle proprie competenze.
Anche i ritiri organizzati durante l’anno in concomitanza ai periodi forti dell’anno liturgico, hanno raccolto consensi. Il 43,1% li ha qualificati opportunità per meditare sulla propria chiamata, per il 25,9% sono stati occasioni di condivisione, fraternità e comunione e 31% li ha considerati arricchenti.
Divisi in gruppi, i 58 studenti, hanno avuto poi l’opportunità di condividere proposte per il l’anno a venire sia a livello parrocchiale che diocesano. In sintesi è emersa la necessità di una formazione che possa andare avanti per affinare ed approfondire i temi trattati attraverso incontri periodici a livello diocesano, nonché la disponibilità ad essere promotori della vita liturgica lì dove si è chiamati al servizio, avendo cura di affiancare il sacerdote nell’animazione e promozione dell’attività pastorale, affinché i ministeri non si traducano in una questione individuale ed isolata ma siano espressione di tutta la comunità ecclesiale. A livello diocesano, si è proposto di creare gruppi di lavoro che, in sintonia con il Vescovo, il direttore dell’Ufficio Ministeri Istituiti e il parroco della parrocchia di appartenenza, possano essere di supporto presso le comunità della nostra Diocesi che necessitano maggiormente di un sostegno pastorale.
L’arcivescovo ha infine concluso l’incontro con la lettura del brano della prima lettera di San Paolo ai Corinzi, sottolineando quanto sia fondamentale valorizzare ed accogliere i diversi carismi, tutti ed indistintamente preziosi, per un autentico cammino di crescita che ci veda testimoni del messaggio cristiano in cui Dio opera tutto in tutti.