Un fotografo di lunga esperienza (Nuccio Condorelli) e un gruppo di studenti del corso di Storia e tecnica del giornalismo provano a raccontare per immagini la vita nell’ex Monastero dei Benedettini, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche. Ne è scaturita una storia che evidenzia momenti di cronaca (le proteste studentesche a favore della Palestina) e luoghi e circostanze apparentemente normali, ma che guardati con sguardo non consueto offrono l’occasione per lo stupore. Racconteremo, a puntate, questa storia.
di Alberto Pappalardo
“Sono rimasto molto colpito nel passeggiare dentro e fuori il Monastero dei Benedettini. Ho scoperto in un luogo, apparentemente conosciuto e quotidiano a noi studenti, aspetti mai notati degni di essere fotografati che ci aiutano a guardare da protagonisti la nostra esperienza.”
di Danilo Billi
Grazie all’occasione di esplorare il Monastero dei Benedettini ho potuto notare i piccoli dettagli di questo ambiente, il modo in cui lo vivono gli studenti e il modo in cui un edificio così ricco di storia si sia adattato a una nuova vita. Se con il “raccontare per immagini” riesco a scorgere tante perle, voglio che questo diventi il mio modo di parlare. Se questo “occhio” è il tramite attraverso cui posso trovare le piccole pietre a forma di cuore, voglio che di queste ultime io ne faccia una ricchissima collezione.
di Adriana Matarazzo
Molto spesso noi assidui frequentatori del Monastero dei Benedettini, per la fretta di raggiungere in tempo le aule delle lezioni e per lo studio, non ci accorgiamo di angoli del monastero che permettono di dare uno sguardo al passato. Ad esempio ci sono delle aree accessibili solo ai turisti, come le Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero, ricche di manoscritti antichi e sulle cui panche hanno studiato autori come Goethe (noi studenti possiamo vedere soltanto l’ingresso e uno dei corridoi attraverso delle vetrine). Da qualunque lato lo si osservi, il Monastero ha sempre una storia da raccontare, basta essere disposti a scrutarlo e ad ascoltarlo.