Dopo un secolo dal riconoscimento ufficiale come Santuario, alla Madonna della Sciara di Mompileri si rinnova il “miracolo” del pellegrinaggio diocesano. Fedeli provenienti da tutta la Diocesi inondano la spianata del Santuario, guidato dall’arcivescovo monsignor Luigi Renna e dai parroci e sacerdoti della diocesi.
Ai piedi dell’effigie della Madonna viene recitata la preghiera composta per l’occasione dall’arcivescovo Renna. Che così recita:
“Maria, Tuo Figlio Gesù ci ha insegnato a pregare, dicendo Padre nostro… Ci ha insegnato che in quelle poche parole si dischiude per noi un mondo fatto del Suo Regno di Pace, della Sua volontà di salvezza e di amore per tutta l’umanità; di pane condiviso, di perdono dato e ricevuto, di fortezza nella tentazione e di difesa dal maligno. Anche tu, Maria, come Madre e discepola del Figlio di Dio fatto uomo, avrai imparato a pregare da Lui. Ma a quel Bambino che ammiriamo stretto al Tuo petto hai ripetuto il cantico che magnifica il Signore, vede rovesciarsi i disegni degli oppressori e innalzarsi gli umili. Maria, con te e con il Figlio tuo, vogliamo semplicemente reimparare a pregare, e nella preghiera reimparare ad amare, ad agire a stare nel mondo come il Tuo Figlio ci ha insegnato. Per questo con te diciamo: Padre Nostro…”
I fedeli arrivano alla spianata del Santuario percorrendo tre cammini di fede e di preghiera diversi. Un gruppo viene da Massa Annunziata, un altro gruppo dal santuario della Roccia di Belpasso e il terzo gruppo dalla Chiesa Madre di Nicolosi.
Durante il pellegrinaggio viene cantato lo storico canto popolare alla Madonna delle Grazie di Mompileri, con parole del sacerdote professor Giuseppe Scalia e musica di don Pietro Branchina. E’ un canto entrato nel cuore di tanti fedeli, le cui parole di seguito riportiamo.
- A te veniamo, o Vergine, / di questo suol Regina / e a Te gridiamo supplici / Madre di Dio, pietà. / Questo torrente lavico / di morte e di ruina / mutasti in fonte vivido / di grazia e di bontà.
Ritornello: O Maria di Mompileri per noi prega per il buon Gesù!
- Volgi il tuo sguardo amabile / sopra dei figli tuoi / e stendi a noi propizia / la tua materna man. / Tu ci difendi e libera, / Madre, che tutto puoi, / dai mali e dalle orribili/ ire del gran vulcan. Rit.
- Regina dell’Empireo, / nostra letizia e vanto / forza di quei che soffrono / Madre del Santo Amor. / Da tante colpe e insidie / il peccator affranto / corre alla voce tenera / del Tuo materno cuor. Rit.
- Tu in questo duro esilio / sei l’unica speranza, / Tu sei la stella fulgida / che guida al vero Ben. / Dacci la pace e il gaudio / che tutti gli altri avanza / dacci Gesù ch’è Gloria / del Tuo vergineo sen. Rit.
Il pellegrinaggio diocesano è stato un segno tangibile di quanto si augurava 100 anni fa il cardinale Giuseppe Francica Nava, che profeticamente scriveva: “ Noi abbiamo ferma fiducia che questa nostra disposizione intesa ad accrescere, per quanto è da noi, le glorie della Gran Madre di Dio, sarà accolta con lieto animo da tutti i nostri figli, e che gli sforzi comuni ci daranno in tempo non lontano un Santuario che sia degno delle religiose tradizioni del nostro popolo credente, e che risponda all’amore dovuto a Colei che vi sarà venerata e fregiata quale dispensiera delle divine grazie”.