Prospettive

“Virginia e il Professore”: un libro di Marco Pappalardo e Virginia Di Vincenzo

Marco Pappalardo – giornalista, scrittore e docente di lettere classiche presso il liceo Cutelli e Salanitro di Catania – ha pubblicato il suo nuovo libro, dedicato all’adolescenza: Virginia e il Professore. Lo ha presentato in un caldo pomeriggio del “Maggio dei libri 2024” presso il salone teatro dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Catania. Cornice perfetta quella di un istituto femminile salesiano per presentare un libro scritto a quattro mani da un’adolescente (Virginia Di Vincenzo) e da un prof che di adolescenti ne sa un bel po’ dato che insegna da anni in diverse scuole superiori della città e della provincia. Il nostro prof è già autore di altri libri di successo, da“Diario (quasi segreto) di un prof”, edito da San Paolo, a “Non chiamatelo ragazzino”, edito da Paoline, continuando con “Cara Scuola ti scrivo… L’attualità di Lettera ad una Professoressa“, edito da San Paolo; e come non ricordare “Io e C@rlo”, edito da Paoline. Non è certo la prima volta che l’autore si cimenta a parlare dei giovani di oggi.

Questa volta Virginia e il Professore non è un romanzo e non è nemmeno un saggio. E’ uno scambio epistolare tra due persone lontane per età e luogo geografico, ma vicine per interessi e visione della vita. Un giorno Virginia, che vive a Chieri in Piemonte, decide di scrivere una lettera ad un noto sito di educazione per porre una questione. Ma passano i giorni e non riceve risposta da nessuno. Finché Marco Pappalardo, professore di lettere in un noto liceo catanese, decide di risponderle. Da lì ha inizio un lungo scambio di email in cui i due si confrontano e si aprono uno all’altro. Un prof e un’alunna hanno parecchie cose in comune: entrambi vivono metà della loro giornata in una scuola, entrambi hanno interesse una a crescere bene e l’altro a far crescere bene. In più, entrambi danno lo stesso valore ai pensieri dell’altro senza credere di saperne di più: né lui perché più adulto, né lei perché più giovane. Da questo presupposto iniziano a discorrere sui problemi adolescenziali più svariati: amicizia, amore, tempo libero, musica, dolore, internet, legalità, corporeità, fede e tanto altro ancora. Il loro dialogo è aperto e sincero, fondato sull’ascolto, l’empatia e la ricerca della verità.

Correva l’anno scolastico 2019-20 e lei stava appena cominciando il primo anno di liceo classico. Questa scuola antica e oramai superata, come purtroppo alcuni pensano, sbagliandosi. I due iniziano a scriversi non già perché lei vuole delle risposte, né perché lui vuole dargliele, ma semplicemente per confrontare i loro due punti di vista e crescere attraverso un arricchimento reciproco. E’ ben noto infatti che i giovani non solo non vogliono risposte dagli adulti, ma si infastidiscono pure se qualcuno di loro soltanto prova a dargliele!

Non soluzioni dunque, ma confronto di idee e crescita reciproca. Lo scambio epistolare dura un anno scolastico intero, poi i due si salutano e tutto sembra finire lì. Ma dopo 4 anni, Virginia, ormai diciottenne, torna a scrivere al professore e la storia ricomincia. Questa volta è tutto diverso però. Virginia è una maturanda equilibrata, libera da pregiudizi, sveglia e – diciamolo pure – colta. Ama la filosofia e le letterature, ha viaggiato e sta trovando la sua strada nel mondo, perché – scrive lei – “crescere significa avere il coraggio di guardarsi dentro e analizzare il percorso fatto per capire come muovere i passi futuri, e una volta trovato questo coraggio non resta che spiccare il volo.” A voi il piacere della lettura.

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