Un anniversario speciale per un avamposto di speranza in un quartiere di oltre 13mila abitanti della periferia sud di Catania, una realtà complessa e variegata che associa pratiche virtuose di rinascita a situazioni di povertà economica, culturale e di valori. È la comunità parrocchiale “Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio”, nel VII Vicariato dell’Arcidiocesi etnea, che si accinge a festeggiare i sessant’anni dall’erezione voluta dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Bentivoglio, il 24 agosto del 1964. Domenica 25 maggio alle 10,30 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna.

La parrocchia opera su un territorio che si sviluppa a cavallo tra i quartieri di Fossa Creta, San Giorgio e Librino e oggi ha l’obiettivo di essere “una casa accogliente – spiega don Fabio Vassallo, parrocco dal 2015, il settimo dall’erezione – che offre un servizio di centro ascolto, rivolto a tutti, indipendentemente dalla confessione religiosa, dalla frequenza o meno della parrocchia e dalla appartenenza territoriale”.

La storia inizia negli anni cinquanta, quando ancora il territorio della parrocchia era tutto un vigneto e la comunità si riuniva in una casa, presso lo stradale San Giorgio in Alto. Poi un ulteriore passaggio in un appartamento a pianoterra in via Terreforti – due stanze, un corridoio e un bagnetto – dove per tanti anni si è celebrata la santa Messa, mentre Prime Comunioni e Cresime venivano ospitate nella parrocchia di San Giorgio o in altre della città. In seguito all’erezione, nel 1964, la chiesa è lesionata dal terremoto del 13 dicembre del 1990. Sei anni dopo viene chiusa al culto – con le attività che si sposteranno nel salone teatro della parrocchia -, prima di una nuova rinascita il 22 novembre del 1999 alla presenza dell’arcivescovo Luigi Bommarito e del parroco Egidio Calderone con la riapertura al culto e l’inaugurazione delle nuove campane della statua di San Domenico Savio.

Nel corso degli anni, assieme alle dinamiche della realtà parrocchiale, anche l’intera area ha vissuto cambiamenti dovuti a flussi di nuovi residenti, a contingenze economiche sfavorevoli, e a cambiamenti generazionali, rendendo il quartiere una zona particolarmente composita con esigenze differenziate. In questo contesto don Fabio, il diacono permanente don Daniele Pappalardo e Alfio De Francesco guidano i tanti volontari per intercettare i bisogni e rispondere in maniera adeguata e pronta. “Il territorio parrocchiale – aggiunge don Fabio -, ospita una comunità di immigrati etiopi ed eritrei arrivati negli anni ’60. Il gruppo, oramai, è pienamente integrato. Pochi sono i musulmani presenti. A questi si aggiungono alcuni mauriziani, inseriti pienamente in parrocchia”. Il lavoro di raccordo è costante ed esemplare: “L’area è formata da numerose realtà – sottolinea il don -, ma cerchiamo di creare unità tra i vari gruppi vivendo dei momenti insieme, durante l’anno liturgico, quali i ritiri spirituali nel periodo forte di avvento e di quaresima, i pellegrinaggi e le feste dei nostri santi patroni, Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio”.

In prima linea c’è l’impegno nei confronti dei più giovani. In un contesto con un tasso di abbandono scolastico particolarmente elevato, è attivo, ormai da due anni, il progetto di un centro studio realizzato in collaborazione con la Caritas diocesana e l’istituto comprensivo statale San Giorgio, col contributo decisivo dei fondi 8xmille alla Chiesa Cattolica. Si tratta del Centro Formativo “Rosario Livatino – Cultura e Legalità”,  ospitato in locali concessi gratuitamente dal Comune di Catania, che è frequentato da una ventina di bambini della scuola primaria, segnalati dall’Istituto comprensivo in accordo con la Caritas. Il servizio è attivo grazie al supporto di una squadra di volontari – con in prima linea le responsabili Cristina Micale e Filippa Di Giugno – che dal lunedì al venerdì seguono i bambini nell’attività di doposcuola e in momenti ricreativi. Un’azione che si allarga all’intera comunità con il nuovo stile di catechesi, in linea con il sussidio della CEI, che prevede il coinvolgimento dei genitori negli incontri e in tutte le tappe di crescita spirituale dei ragazzi. “Molti genitori, inoltre, partecipano alla S. Messa quando accompagnano i loro figli – dichiara don Fabio -, e molte mamme, a conclusione del cammino di formazione dei loro figli, sono divenute aiuto-catechiste. Quest’anno abbiamo raggiunto 630 bambini iscritti alla catechesi, e ringraziando a Dio c’è il supporto di più di 45 catechisti”.

Un’attenzione estesa anche agli anziani e agli ammalati con i ministri straordinari dell’Eucarestia e i volontari della Misericordia di Catania Santa Croce che li visitano regolarmente, mentre il diacono e il parroco si recano dagli ammalati della zona più periferica del territorio, ovvero i tantissimi abitanti del Viale Grimaldi, ove è presente la cappella del Sacro Cuore in un garage. “Vogliamo rendere viva – evidenzia il don – l’immagine di Chiesa, come Madre che si prende cura dei suoi figli”.

E i figli di quest’area beneficiano di un’azione ramificata che si declina nell’oratorio parrocchiale, nel centro di aggregazione “Fenice” guidato dalla dottoressa Silvana Strano che coinvolge 50 bambini a rischio dispersione scolastica, nella Caritas parrocchiale “Beato Dusmet” che assiste 320 famiglie bisognose, nella Misericordia di Catania Santa Croce che, guidata dal Governatore Loredana Garozzo, organizza la Giornata della Salute. A supporto dell’azione ci sono l’Ordine Francescano Secolare e Amici di San Francesco, la Confraternita San Giovanni Battista Minore e Santa Maria del Tindaro, il gruppo Santa Maria degli Angeli, il Comitato dei festeggiamenti, il Gruppo di preghiera “Divina Misericordia” e il gruppo catechesi parrocchia. Un cuore, quello della parrocchia, che si spinge oltre i confini nazionali col progetto di adozione a distanza che da circa 4 anni, in comunione con il Centro Missionario Francescano dei frati minori conventuali di Roma, ha visto la comunità parrocchiale adottare ben 13 bambine dell’orfanotrofio femminile del Sacro Corazon della Missione Montero della Bolivia.

“Sessant’anni sono passati e non sono tantissimi – conclude don Fabio – ma comunque hanno permesso a tanti fratelli e sorelle di lavorare e partecipare alla vita della parrocchia”. Un segno di presenza consolidato, lo scorso anno, con l’inizio dei festeggiamenti agatini proprio nel territorio della comunità parrocchiale. In occasione del 60° anniversario, inoltre, la parrocchia ha ottenuto dalla Penitenziera Apostolica il Decreto Ufficiale che stabilisce l’Indulgenza plenaria per tutti coloro che si accostano, dal primo di gennaio 2024 fino al mese di agosto 2024, al sacramento della Riconciliazione nella comunità parrocchiale.

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