Il dialogo franco e cordiale con Papa Francesco ha aperto i lavori della 79ª Assemblea Generale che si è svolta in Vaticano, presso l’Aula del Sinodo, dal 20 al 23 maggio. Hanno partecipato il Nunzio Apostolico in Italia, Mons. Petar Rajič, 229 membri, 29 Vescovi emeriti e 16 Vescovi delegati di alcune Conferenze Episcopali estere, rappresentanti di presbiteri, religiosi e religiose, degli Istituti secolari, delle Aggregazioni laicali e del Comitato nazionale del Cammino sinodale. Per l’arcidiocesi di Catania era presente l’arcivescovo metropolita monsignor Luigi Renna. Durante l’Assemblea è stato riconfermato Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana: il Prof. Giuseppe NOTARSTEFANO di Palermo e nominato Presidente del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) il Dott. Luigi D’ANDREA (Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela).
Riconosciuto il miracolo attribuito all’intercessione del beato Carlo Acutis
Nella sessione del 23 maggio, è intervenuto il Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Card. Marcello Semeraro, che ha annunciato l’autorizzazione del Santo Padre a promulgare i Decreti riguardanti: il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Giuseppe Allamano, sacerdote Fondatore dell’Istituto delle Missioni della Consolata; il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Carlo Acutis, fedele laico; il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini, sacerdote e Moderatore Generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue; le virtù eroiche del Servo di Dio Guglielmo Gattiani (al secolo: Oscar), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; le virtù eroiche del Servo di Dio Enrico Medi, fedele laico.
La notizia è stata accolta con gioia dai Vescovi italiani per i quali la proposta di nuovi esempi di vita cristiana e di santità rappresenta un’importante occasione di evangelizzazione per le comunità ecclesiali del Paese.
Ecco il comunicato finale dell’Assemblea CEI.
In dialogo con Papa Francesco
L’Assemblea Generale è stata aperta dal dialogo con Papa Francesco. Nell’affrontare in modo franco e cordiale i diversi argomenti emersi dalle domande dei Vescovi, il Santo Padre non ha fatto mancare il suo incoraggiamento. Con paternità e in comunione fraterna ha condiviso, attraverso i racconti dei Pastori, i vissuti delle diverse comunità. È stata un’ulteriore occasione, dopo le recenti visite ad limina, per rinnovare i vincoli di unità con il Papa e rendere ancora più manifesta la collegialità quale dimensione necessaria e insostituibile per la Chiesa sinodale. A nome dei Vescovi, il Cardinale Presidente ha espresso gratitudine al Pontefice per l’accompagnamento e la vicinanza, nella consapevolezza di dover parlare “dei problemi con realismo, senza negatività, sempre pieni dello Spirito che libera dalla paura e dalla tentazione di fidarsi più di sé stessi che della Grazia”.
Verso le Assemblee sinodali
L’Assemblea Generale ha discusso della nuova fase del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Il periodo narrativo (2021-2023), svolto nelle Diocesi, ha visto come protagonisti vari soggetti ecclesiali. Questo percorso è culminato poi nel tempo sapienziale (2023-2024), durante il quale sono emerse cinque tematiche: la missione nello stile della prossimità; i linguaggi e la comunicazione; la formazione alla fede e alla vita; sinodalità e corresponsabilità; la riforma delle strutture. È stato quindi redatto un documento, che ha raccolto in forma di Indice la ricchezza delle riflessioni: questo materiale è stato sottoposto al discernimento dei Vescovi che hanno apprezzato l’impianto di fondo. Il lavoro del Cammino sinodale, nell’attuale passaggio dalla fase sapienziale a quella profetica (2024-2025), sarà ora quello di dare forma a uno stile ecclesiale di “prossimità missionaria”, su temi come la cultura, la questione formativa e la corresponsabilità, sempre in stretto rapporto con la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. La cultura, è stato
precisato, va intesa come spazio in cui far dialogare in modo critico e costruttivo la rivelazione cristiana con le domande e le acquisizioni di oggi in una dinamica di mutuo apprendimento. In questo ambito si sente come cruciale una attenzione ai linguaggi, non per un semplice lavoro di adattamento e condiscendenza, ma per assumere il vissuto umano come luogo teologico. Sulla questione formativa, è stato evidenziato che, a partire dall’iniziazione cristiana, essa non può più limitarsi ai bambini e ai ragazzi, ma è chiamata a diventare un processo continuo di crescita nella vita cristiana di tutti i battezzati, soprattutto dei ministri ordinati, con un focus particolare sulla formazione liturgica. Infine, la corresponsabilità: coinvolge la riflessione, ad esempio, sugli organismi di partecipazione, sui ministeri, sul ruolo delle donne nella Chiesa, sulla gestione delle strutture, sulla trasparenza e le sue forme concrete di attuazione. La fase profetica, è stato ricordato, sarà caratterizzata dalle due Assemblee sinodali in programma dal 15 al 17 novembre 2024 e dal 31 marzo al 4 aprile 2025. Al riguardo, i Vescovi hanno approvato la seguente mozione: “Con questa Assemblea Generale, i Vescovi italiani accolgono i temi emersi nel biennio dell’ascolto e nell’anno del discernimento, vissuti in stretta connessione con la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia si aprirà alla fase profetica con le due Assemblee sinodali in programma dal 15 al 17 novembre 2024 e dal 31 marzo al 4 aprile 2025. L’Assemblea Generale affida al Consiglio Episcopale Permanente il compito di recepire i frutti della riflessione comune per la definizione dei Lineamenta per la I Assemblea sinodale. Allo stesso tempo, chiede alla Presidenza della CEI di condividere i frutti del Cammino sinodale con la Segreteria del Sinodo dei Vescovi come contributo alla II sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2-27 ottobre 2024)”.
Una voce profetica
Nel quadro della fase profetica del Cammino sinodale si inserisce anche il ruolo della Chiesa nel contesto italiano: lo stato di salute del Paese e il contributo che la Chiesa può offrire in termini di testimonianza e di riflessione sono stati al centro del confronto assembleare. In sintonia con le parole espresse dal Cardinale Presidente nella sua Introduzione, i Vescovi si sono infatti soffermati sulla povertà e sulle questioni sociali ad essa connesse, evidenziando l’aumento delle disuguaglianze e dell’emarginazione. In questo senso, alcuni progetti legislativi – è stato ribadito – rischiano di accrescere il gap tra territori oltre che contraddire i principi costituzionali. È in gioco il bene comune che può e deve essere promosso sostenendo la partecipazione e la democrazia, valori al centro della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio.
In un tempo di forti contrapposizioni e di depotenziamento della verità, occorre avere – è stato rilevato – il coraggio della profezia, non per imporre un punto di vista, ma per dare un contributo culturale di speranza. I Presuli hanno fatto loro l’appello del Presidente ad “aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti”, in quanto fede e cultura sono due dimensioni che necessitano l’una dell’altra. È fondamentale proporre chiavi di lettura della realtà, accompagnando e indirizzando le donne e gli uomini di oggi, e in particolare i giovani, con visioni e azioni lungimiranti. Sono diverse, infatti, le questioni che interessano la comunità italiana e che hanno bisogno di una parola profetica. È il caso della denatalità, del fenomeno migratorio e della pace. Se da un lato occorrono soluzioni strutturali per garantire alle nuove generazioni stabilità e occupazione, dall’altro è importante ripetere che senza generatività e accoglienza non c’è futuro né speranza. Per i Vescovi, inoltre, bisogna lavorare per costruire la pace, senza reticenze e con passi concreti quali, ad esempio, la scelta di non investire su realtà che finanziano la produzione e il commercio di armi, come peraltro suggerito e indicato nel documento “La Chiesa cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale,
ambientale e di governance” elaborato nel 2020 dalle Commissioni Episcopali per il servizio della carità e la salute e per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
La pace, invocata per il mondo intero nella Veglia di preghiera del 20 maggio in San Pietro, continua a essere una preoccupazione costante dei Vescovi italiani che hanno espresso la volontà di dedicare al tema una riflessione più ampia. Durante i lavori, è stata ribadita la necessità di trovare vie concrete di riconciliazione, favorendo il dialogo e organizzando – come diceva Mazzolari – la pace così come altri organizzano la guerra.
Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili
L’ascolto della realtà, nei suoi vari risvolti, e la responsabilità di essere una voce profetica nella storia, rinnovano l’impegno a compiere ogni passo perché la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili porti alla promozione di ambienti sicuri. In questa prospettiva, i Vescovi, sensibili e vicini al dolore delle vittime di ogni forma d’abuso, hanno ribadito la loro disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia. Coerentemente con il percorso tracciato dalle Linee Guida (24 giugno 2019), recentemente aggiornate alla nuova normativa, e dalle Linee di azione, approvate dalla 76ª Assemblea Generale della CEI (23-25 maggio 2022), è stato annunciato un convegno che si terrà il prossimo 29 maggio all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Obiettivo dell’incontro, nel solco del dialogo avviato negli ultimi anni con il Dicastero per la Dottrina della Fede, è delineare il quadro sociologico sugli abusi negli anni 2001-2021, con approfondimenti e testimonianze nel contesto più generale della società italiana. Anche con questa iniziativa – hanno confermato i Vescovi – si promuove una cultura che contrasti e prevenga ogni forma di abuso.
Varie
Rito di istituzione del ministero del catechista. L’Assemblea ha approvato il Rito di istituzione del ministero del catechista, autorizzando la Presidenza della CEI, assistita dalle Commissioni Episcopali per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e per la liturgia, ad apportare le necessarie modifiche stilistiche e testuali, tenendo anche in considerazione le eventuali osservazioni formulate dal Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il testo, che ora attende l’approvazione della Santa Sede, era stato validato dal Consiglio Episcopale Permanente nella sessione del 22-24 gennaio 2024. Il Rito è preceduto da una Presentazione che offre il quadro teologico e pastorale del ministero e riprende quanto stabilito dalla Nota ad experimentum circa la fisionomia e i compiti del catechista per le Chiese di rito latino che sono in Italia. Vengono dunque confermate tali norme per le quali il catechista è chiamato a curare la catechesi per l’iniziazione cristiana; ad accompagnare nella crescita di fede quanti hanno già ricevuto i sacramenti dell’iniziazione; ad accogliere e accompagnare quanti esprimono il desiderio di una esperienza di fede. Ai catechisti può essere chiesto di coordinare, animare e formare altre figure ministeriali laicali all’interno della parrocchia, in particolare quelle impegnate nella catechesi e nelle altre forme di evangelizzazione e nella cura pastorale.
Adempimenti di carattere giuridico-amministrativo. I Vescovi hanno approvato il bilancio consuntivo della CEI per l’anno 2023; la ripartizione e l’assegnazione delle somme derivanti dall’8xmille per l’anno 2024. È stato inoltre presentato il bilancio consuntivo, relativo al 2023, dell’Istituto Centrale per il sostentamento del clero.
Comunicazioni
Settimana Sociale. Nel corso dei lavori, è stato condiviso un aggiornamento sulla Settimana Sociale di Trieste, che vedrà l’intervento del Presidente della Repubblica il 3 luglio e di Papa Francesco il 7 luglio. Parteciperanno 750 delegati (le iscrizioni sono tuttavia ancora in corso) delle Diocesi, di cui 70 Vescovi, delle associazioni e dei movimenti. Uno degli elementi caratterizzanti saranno le Buone pratiche, circa 150 realtà – piccole e grandi, attivate da associazioni e movimenti ecclesiali, cooperative sociali, Comunità energetiche, esperienze del Progetto Policoro – che nel Paese rigenerano i territori e che potranno essere conosciute attraverso gli stand allestiti nel Villaggio delle Buone Pratiche. Quindici invece saranno le Piazze tematiche che permetteranno un approfondimento e un confronto su temi di attualità per la vita del Paese e dell’Europa. Quello di Trieste non sarà un evento delimitato ai giorni della sua celebrazione, ma un processo che sta aiutando a riflettere sulla qualità della partecipazione alla vita socio-politica e sulla democrazia.
Progetto di microcredito. Durante i lavori, è stato presentato il progetto di microcredito sociale affidato a Caritas Italiana da realizzare in occasione del Giubileo. L’iniziativa prevede l’istituzione di un fondo che permetterà di sostenere quanti hanno difficoltà ad accedere al credito ordinario. Il progetto – che ha come elemento innovativo l’accompagnamento della persona – non si esaurirà nell’intervento economico a favore dei singoli, ma coinvolgerà le Chiese locali, la rete delle Caritas locali e le Fondazioni antiusura diocesane. I finanziamenti saranno fino a 8000 euro.
Giornata per la Carità del Papa. Una seconda comunicazione ha riguardato la “Giornata per la Carità del Papa”, in calendario domenica 30 giugno. Quest’anno, il tema è ripreso da un’espressione di Paolo nella Lettera ai Romani: “Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli” (Rm 12,12-13). Si tratta di un’occasione che, in unione con il Papa, permette di servire il Signore nei fratelli attraverso la parola, l’incoraggiamento, la preghiera e gesti specifici di carità. Nel 2023, le Diocesi italiane hanno offerto alla Santa Sede 1.713.175,41 euro; l’importo pervenuto alla Santa Sede a titolo di can. 1271 del Codice di Diritto Canonico è stato di euro 4.013.900,00. Anche nel 2024 i mezzi di comunicazione della Chiesa che è in Italia (Avvenire, Tv2000, la rete radiofonica inBlu2000, l’agenzia Sir) e delle Diocesi – a partire dai settimanali diocesani associati alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e dall’emittenza locale (CORALLO) – sosterranno la Giornata attraverso una serie di iniziative nei mesi di giugno e luglio. Mass media. Nel corso dei lavori, sono state fornite alcune informazioni riguardanti i media della CEI (Agenzia Sir, Avvenire, Tv2000 e Circuito radiofonico InBlu2000), con un approfondimento sul loro costante impegno nel promuovere e diffondere racconti di qualità, dando voce ai territori e spiegando quanto accade a livello nazionale e internazionale.
Infine, è stato presentato il calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2024-2025.
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Nel corso dei lavori dell’Assemblea Generale, il 22 maggio si è riunito il Consiglio Episcopale Permanente che ha provveduto ad approvare il Messaggio per la 74ª Giornata Nazionale del Ringraziamento (10 novembre 2024), dal titolo “La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile”.
È stata anche approvata la proposta della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università di elaborazione di un nuovo documento in merito all’Insegnamento della religione cattolica (IRC). Il testo avrà cura di rilanciare e rileggere alla luce del contesto attuale il
(Foto Vatican Media/SIR)