È stata aperta al pubblico lo scorso 11 aprile – e sarà visitabile fino alla mattina di domenica 21 -, presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Catania, la mostra “Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri”. Un itinerario, realizzato per la 44ª edizione del Meeting di Rimini, che attraverso le storie di due giovani vittime di devianze ne racconta il loro riscatto, reso possibile dall’incontro con le realtà sopra citate.
A Catania la realizzazione della mostra, che ha già toccato varie tappe in tutta Italia, ha coinvolto l’Arcidiocesi, Archè (Piazza dei Mestieri), Associazione Cappuccini (Portofranco) e Camplus Catania.
All’inaugurazione erano presenti gli assessori Bruno Brucchieri (Servizi sociali, inclusione e famiglia) e Andrea Guzzardi (Pubblica istruzione), il viceprefetto Nicolò Pappalardo e il professor Carlo Colloca, delegato dell’Osservatorio prefettizio per la prevenzione della devianza giovanile, in rappresentanza del Rettore.
La mostra è caratterizzata da pannelli, ideati dallo scrittore Daniele Mencarelli – noto soprattutto per il romanzo “Tutto chiede salvezza”, a cui è seguito un omonimo adattamento seriale per Netflix – e illustrati da Giacomo Bettiol: raccontano le storie di Chiara e Rashid. La prima, quindici anni, bocciata due volte in terza media e preda del senso di inadeguatezza, viene salvata prima da Portofranco, dove instaura rapporti che la prendono a cuore e la aiutano a superare l’anno scolastico, poi da Piazza dei Mestieri, dove rinasce definitivamente scoprendo il suo vero talento.
Il secondo, invece, finisce in carcere per aver seguito il mito del “soldo facile”: qui un magistrato lo affida alla comunità di Kayros, dove riscopre e rivaluta se stesso.
A corredo due video, che raccontano l’operato delle suddette realtà a livello globale e locale, attraverso le testimonianze di alcuni ragazzi da esse assistiti.
«Gli studenti hanno bisogno di essere guardati singolarmente – spiega Graziella Biondi, responsabile locale di Portofranco -, perché tante volte nelle classi sono soltanto un numero. Per questo proponiamo un modo di fare lezione diverso dalle scuole. L’unione di queste tre realtà che si occupano di giovani è inconsueta, ma siamo qui per affermare più che mai un “noi”, e per sottolineare il fatto che da soli non ce la facciamo».
A lei si accoda Emilio Romano, presidente dell’impresa sociale Archè, denominazione catanese della Piazza dei Mestieri che ha anche coinvolto alcuni alunni del corso “Operatori della Ristorazione” nel rinfresco post inaugurale: «Proponiamo alla città la tematica del disagio giovanile, che ci sta molto a cuore. Tanti giovani portano una domanda, delle ferite che bisogna attenzionare, per evitare la dispersione scolastica, la delinquenza minorile e l’uso di sostanze stupefacenti. Proponiamo il lavoro che facciamo ogni giorno: volere il bene di questi ragazzi»
Tante le impressioni dei primi visitatori, raccolte da alcuni post-it all’uscita: «Tutti dovrebbero conoscere queste realtà. Vedere una persona rinascere è uno spettacolo di bellezza». «Tutti meritano una, o magari due, o anche tutte quelle possibilità che permettono di riprendere la propria vita in mano. Tutti meritano una vita piena di sole. Il futuro è dei ragazzi». «È stata una fortuna – scrivono quattro ragazzi stranieri – aver incontrato Arché sul nostro percorso!»
La mostra è visitabile tutti i giorni, fino a sabato 20 aprile, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 19,00. Domenica 21 aprile dalle 9,30 alle 13,30.
Per info e prenotazioni: 3426170593 e dasolononbasto@gmail.com
foto di Danilo Bilardi