Lo scorso 8 marzo, Venerdì della Terza Settimana di Quaresima, si è tenuta la tradizionale “Via Crucis dei lavoratori”, guidata dal nostro Arcivescovo, Mons. Luigi Renna, quest’anno in un reale contesto lavorativo: la Stazione ferroviaria della Città. È stata l’occasione per riunire sotto il Segno della Croce di Cristo diverse realtà appartenenti al mondo lavorativo e sociale: le sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL, UGL), il mondo dell’associazionismo cattolico e laico, la Polfer, i Vigili del Fuoco, la Caritas diocesana, le Suore missionarie di Madre Teresa ed enti che a vario titolo operano nel settore sociale. L’organizzazione dell’evento religioso è stata curata dall’Ufficio per la Pastorale dei problemi sociali e lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato dell’Arcidiocesi di Catania, diretto dal sac. Alfio Carbonaro e dalla Cappellania della Stazione Ferroviaria di Catania affidata al sac. Pietro Natale Belluso.
Alle ore 11:00 l’Arcivescovo, con una breve introduzione, ha dato inizio alla celebrazione che si è svolta lungo il “binario 1” partendo dalla “storica Locomotiva” posizionata all’inizio del binario. “Pregherò insieme con voi, uomini e donne che rappresentate il mondo del lavoro, in questo luogo di lavoro e di transito per motivi di lavoro e non solo” ha detto l’Arcivescovo: “Insieme portiamo nel cuore le vostre organizzazioni, tutti i lavoratori e in modo particolare le tante persone che come il Cristo sono state vittime innocenti sul lavoro, le cosiddette morti bianche”. A leggere le meditazioni alle 14 stazioni, tratte dal libretto “Via Crucis di Gesù, via Crucis del Lavoro e della pace” a cura di don Pietro Sapienza, sono stati esponenti delle realtà sopra elencate che, alternandosi, hanno guidato i numerosi fedeli alla riflessione sui temi della mancanza di lavoro e la sua precarietà, dello sfruttamento, dei diritti negati specialmente alle donne, della necessità di migrare a causa di guerre e carestie, della dispersione scolastica, dello sfruttamento selvaggio della casa comune. Ogni stazione è stata conclusa da una preghiera comunitaria guidata a turno dai sacerdoti presenti: don Alfio Carbonaro, don Pietro Natale Belluso e dal vincenziano padre Rrok Shporaj.
Nel suo intervento conclusivo, l’Arcivescovo ha voluto sottolineare la “felice coincidenza quest’anno della via crucis del lavoratore con l’otto marzo, giornata internazionale dei diritti della donna. La figura della donna torna varie volte nella Via Crucis come compartecipe del dolore di Cristo: Maria, prima di tutto, la Veronica con la sua tenerezza, le donne di Gerusalemme anch’esse con la loro compassione, ancora Maria come colei che accoglie nel grembo il figlio morto. Queste figure di donne si incrociano con le donne della storia, con le mogli e le madri che hanno composto i corpi dei loro mariti e dei loro figli, forse dei loro genitori morti sul lavoro, le tante morti bianche che sono ancora un dramma della nostra società italiana. Pensiamo a queste donne e pensiamo anche alle tante donne che vivono il dramma di una famiglia nella quale c’è un lavoro precario e nel quale il salario non è adeguato e in cui tante volte la crisi economica non permette alle aziende stesse o per volontà degli stessi imprenditori di assicurare ciò che è giusto. Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte”.
Infine, l’Arcivescovo ha impartito la benedizione sui presenti e sul lavoro delle organizzazioni sindacali e di tutte le associazioni che lavorano e che creano non solo le condizioni perché siano riconosciuti dei diritti ma creano anche le condizioni perché questi diritti siano diffusi. Citando il Papa che ricordava la figura di Madeleine Delbrel, una donna straordinaria vissuta con gli operai nei sobborghi di Parigi, lottando per i loro diritti e per la formazione della donna, il presule ha ricordato come sia importante insistere sulla formazione delle ragazze in età scolare che spesso invece si accontentano di un semplice attestato professionale che le porterà ad un futuro lavorativo precario. La Via Crucis viene conclusa invocando la Vergine Maria per le donne e per le ragazze della diocesi di Catania perché abbiano opportunità di formarsi ad un lavoro dignitoso, libero e creativo.
L’augurio di un buon cammino verso la Pasqua e i ringraziamenti da parte del direttore don Alfio Carbonaro, a tutti i partecipanti e a tutti coloro che hanno permesso di realizzare questa via crucis del lavoro, dei lavoratori e con i lavoratori, hanno segnato l’ultimo atto della Via Crucis del lavoratore edizione 2024.