Dalla frase di Padre Pino Puglisi “Se ognuno fa qualcosa, allora insieme si può fare molto” ha preso corpo l’incontro del 7 marzo tra l’Arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, e gli alunni della “Nino Martoglio”, scuola secondaria di primo grado di Belpasso guidata dal Dirigente scolastico Prof.ssa Anna Spampinato.
Dopo settimane di preparazione, durante le quali si è riflettuto sull’impegno personale e comunitario a favore di chi è costretto a vivere disagi esistenziali e materiali, è nato un incontro impreziosito da un canto inedito composto dal prof. Guglielmo Nilletti e dai suoi alunni, pieno di tenerezza e armonie rap. I saluti della vicepreside Prof.ssa Rossella Pappalardo sono stati accompagnati dal benvenuto della Baby Sindaca Sara Atanasio, la quale ha affermato:
«Siamo ancora adolescenti, ma la nostra visione del mondo e della vita associata, anche se a tratti costellata da delusioni, è piena di entusiasmo e fiducia nel futuro. La scuola ci dà l’opportunità di conoscere persone che non hanno esitato a perdere la loro vita o ad andare incontro a problemi non indifferenti pur di non tradire il loro codice morale e il loro amore verso l’umanità, fragile e al tempo stesso unica e preziosa».
Il dialogo fra Sua Eccellenza Monsignor Renna e gli allievi ha preso le mosse da una tavola imbandita con dodici personaggi che hanno reso testimonianza del loro impegno civico e morale di credenti per far sì che nessuno potesse andare perduto: Livatino, Falcone e Borsellino, Don Bosco e Don Milani, Don Pino Puglisi e Madre Teresa di Calcutta, Carlo Acutis e Malala Yousafzai, e infine tre adolescenti di popoli martoriati dalle atrocità della guerra: ucraino, ebreo e palestinese.
«È a tavola – ha esordito monsignor Renna – che Cristo incontra uomini corrotti come Matteo e Zaccheo per cambiare le loro esistenze. E’ sempre a tavola che si condivide la propria vita con la famiglia e con gli amici più cari, dove si imita Gesù che divide il pane e i pesci per sfamare una moltitudine di persone e spezza il suo corpo per preannunciare quello che sarebbe accaduto sulla Croce».
La “Martoglio” di Belpasso è stata conquistata dalla figura di Don Puglisi, un prete che con le sue scelte ha interrogato la comunità scolastica sul proprio ruolo sociale nella lotta al contrasto della mentalità mafiosa e del malaffare, dell’atteggiamento di chi rifiuta l’impegno quotidiano dello studio per vivere apparentemente in libertà ma schiavo del bisogno.
«È importante che nella vita si abbiano dei sogni – ha affermato l’arcivescovo Renna durante il dialogo con gli alunni – che siano condivisi con gli altri senza essere solitari e tristi e che si abbiano dei modelli veri e belli. Se una persona non sogna qualcosa di bello per la propria vita e vive alla giornata senza osare di più, senza pensare che si può fare qualcosa di concreto per la propria città, senza condividere i propri sogni, farà del male a sé stesso e agli altri. Abbiate dei modelli a cui guardare. Le ‘cose grandi’ si manifestano nelle persone più semplici e umili».