Dal 24 febbraio la Rete di accoglienza sanitaria della Caritas diocesana si è rinnovata: in presenza dell’arcivescovo Luigi Renna e del direttore diocesano, don Nuccio Puglisi, è stato inaugurato il nuovo ambulatorio collegato all’Help Center di Piazza Giovanni XXIII. I locali sono stati concessi in comodato d’uso gratuito al Comune dalle Ferrovie dello Stato e ristrutturati grazie al contributo dell’8xmille e di numerosi donatori privati.
Spazi ampliati, così come è cresciuto il numero di medici volontari di un servizio attivo dal febbraio 2016 che nell’ultimo triennio ha effettuato circa seicento interventi tra visite e somministrazioni di farmaci.
L’ambulatorio è «armonicamente inserito all’interno di una struttura come l’Help Center – spiega monsignor Renna – che già da anni si occupa di offrire accoglienza, ascolto, ristoro e sostentamento ai più bisognosi». E aggiunge: «Avere cura della salute del corpo, come di quella dell’anima e dello spirito, significa provvedere integralmente al bene dei nostri fratelli, perché è con il corpo che viviamo e amiamo, che soffriamo e proviamo piacere. È con il corpo che un giorno risusciteremo». L’inaugurazione arriva alla vigilia della seconda Domenica di Quaresima che, continua l’arcivescovo, «ci consolerà con la visione di una futura trasfigurazione». E conclude: «Significa coltivare la più bella speranza e prepararci, con i nostri piccoli passi, alla Risurrezione di Cristo».
Alle parole del presule, con soddisfazione, si accoda il direttore della Caritas diocesana, don Nuccio Puglisi: con l’Help Center che si allarga «si apre un nuovo capitolo della grande storia Caritas che, da cinquant’anni, anima la vita pastorale della nostra Arcidiocesi». Una pagina di solidarietà destinata a raccontare la storia di un piccolo ambulatorio sanitario, per interventi medici di routine dove «medici generosi si misero a servizio di tanti assistiti, e questi nostri fratelli – continua don Nuccio – poterono incontrare una forma di amore ulteriore, che arrivasse all’anima attraverso la cura del corpo». Il direttore parla al passato remoto, nonostante l’inaugurazione appena avvenuta, «ma – spiega – è il presente che realizza la storia, e il futuro ne è il riflesso nel tempo. Siamo quelli che altri hanno fatto prima di noi. Altri saranno ciò che facciamo oggi».
La rete di accoglienza sanitaria della Caritas diocesana, nel corso degli otto anni di attività, grazie al supporto di professionisti volontari nell’ambito sanitario – che collaborano anche con l’Unità di strada serale, visitando i senza dimora -, è sempre riuscita a dare sostegno e conforto agli ospiti che ogni giorno richiedono il loro intervento al Centro di Ascolto.
Un servizio che si rivolge ai tanti soggetti fragili che per scarsità di informazioni, difficoltà burocratiche, mancanza di documenti, non riescono ad accedere ai servizi sanitari locali, agli esami specialistici o all’acquisto di farmaci di larga diffusione. Nei casi di patologie richiedenti un percorso diagnostico più approfondito, gli esami vengono svolti grazie all’intervento della rete di medici che operano in spirito di carità.