“Anziché dire loro che capiranno quando saranno più grandi, gli rispondiamo adesso. Si sentono presi sul serio e riescono ad esprimere i loro pensieri”: così Nicoletta Martinelli, curatrice di Popotus, parla dell’impegno preso da Avvenire verso i “lettorini”. Popotus è un giornale interamente dedicato ai bambini tra gli otto e gli undici anni, ma l’età dei lettori è aumentata fino a raggiungere gli studenti della seconda media.
L’idea nasce nel 1996, quando i quotidiani hanno iniziato tra loro un “guerra dei gadget”, cioè ognuno nel tentativo di fidelizzare il lettore proponeva un regalo. Dino Boffo, direttore di Avvenire in quegli anni, non ha voluto inserire gadget di alcun tipo, tranne Popotus “era più interessante fare un regalo permanente al lettore – racconta Nicoletta –. Rendiamo il nostro regalo un investimento culturale, proviamo a contagiare i bambini con la lettura”. Dopo i primi sei mesi dalla pubblicazione, Popotus ha avuto un grandissimo successo, tanto che si è reso necessario raddoppiarne le uscite. Il giovedì ci si dedicava a rispondere alle numerose lettere inviate dai “lettorini”, mentre il sabato ci si concentrava sull’attualità. Oggi, Popotus esce con un volume più corposo, dodici pagine, il giovedì. Grazie al progetto didattico realizzato in collaborazione con ScuolAttivaonlus, l’inserto non solo arriva nelle scuole, ma si offre l’opportunità di partecipare a un programma di attività didattiche come l’invio di schede di approfondimento, momenti ludici e formativi per alunni e insegnanti, partendo sempre dai contenuti del giornale.
Sono 2.400 le scuole aderenti attualmente, circa 53.000 studenti coinvolti. Dal 2022 Popotus ha assunto una veste ancora più inclusiva grazie alla nuova font dell’alta leggibilità – Leggimi (Sinnos) – applicata per facilitare la lettura dei bambini con bisogni educativi speciali e disturbi specifici dell’apprendimento. “Abbiamo pensato di facilitarli perché Popotus è il loro giornale, interamente tarato sui bambini. Sarebbe stato impensabile per noi sapere che qualcuno di loro avrebbe potuto avere difficoltà nella sua lettura. C’è un corpo molto più grande, un’interlinea doppia, una distanza tra le colonne molto consistente. Abbiamo eliminato i capo lettera e non ci sono più fondini – spiega la giornalista – sono tutti accorgimenti che ci sono stati suggeriti da neuropsichiatri e da chi questa materia la vive tutti i giorni”.
Dall’anno scolastico 2023/2024 Popotus collabora con l’Università Cattolica, in particolare con la Facoltà di Scienze della Formazione, per la realizzazione di una serie di progetti per maestre e alunni: EAS (Episodi di Apprendimento Situato). “Un giornale di questo tipo incide molto su un bambino, conoscere la realtà che ha intorno, saperla analizzare, non solo lo fa sentire parte del mondo ma lo rende ancora più affamato di notizie. Noi vogliamo questo, creare una generazione di ragazzi consapevoli, perché il sapere è potere”.