di Piero Sapienza
Domenica 21 gennaio 2024, alle ore 19,00, nella Chiesa di S. Agata La Vetere, la comunità parrocchiale Madonna del Divino Amore metterà in scena la Sacra Rappresentazione “Il Martirio di S. Agata”. Si tratta di un’iniziativa nata nel 1985 e, da allora, riproposta e inserita ogni anno nel programma ufficiale delle celebrazioni agatine cittadine.
Qual è stato il motivo per cui è stato elaborato questo testo e presentato nella forma teatrale? La risposta è molto semplice. Durante i primi anni del mio ministero di parroco ho potuto constatare che molti sia tra i ragazzi e i giovani, come pure tra gli adulti ignoravano del tutto oppure conoscevano in modo fiabesco e leggendario la vicenda del martirio della nostra giovane martire: una tra tutte quella che raccontava che Agata aveva subito il martirio perché aveva rifiutato di sposare il proconsole Quinziano oppure di cedere alle sue malsane passioni.
In tal modo, veniva misconosciuto e storpiato il valore genuino del suo messaggio: Agata, fedele a Gesù Cristo, Figlio di Dio, viene uccisa perché rifiuta di obbedire all’editto dell’imperatore Decio, che obbligava tutti i sudditi a sacrificare agli dèi di Roma. Nasce così l’esigenza di creare uno strumento di catechesi popolare che, attraverso la rappresentazione scenica, potesse veicolare più facilmente il messaggio, sempre attuale, dell’eroica testimonianza di fede in Cristo di Agata e, allo stesso tempo, offrire un piccolo contributo per rivitalizzare la festa della santa patrona, valorizzando il senso genuino della pietà popolare.
E infatti, nel testo teatrale confluiscono diversi elementi che ci restituiscono l’alta fisionomia spirituale della nostra giovane martire. Innanzitutto è stata fondamentale la rivisitazione degli “Atti latini del martirio di S. Agata” (o meglio delle “Passiones”). La scelta è caduta su quelli più antichi che possediamo e cioè quelli tra la seconda metà del V sec., e l’inizio del VI sec., come ci sono tramandati nella famosa raccolta di G. Bollando. Questi “Atti” li abbiamo seguiti liberamente, cercando di filtrarli criticamente sullo sfondo della Storia della Chiesa del terzo secolo nel tempo delle persecuzioni. Il confronto con le “Passiones” di altri martiri della persecuzione di Decio è stato importante per interpretare lo stato d’animo con cui essi davano la loro testimonianza a Gesù Cristo. Inoltre, un altro aspetto da evidenziare nel nostro testo è la presenza abbondante della parola di Dio, sia con i salmi, sia con versetti del Nuovo Testamento, che entrano nelle espressioni messe in bocca ad Agata, come si desumono anche da quanto gli Atti, sopra citati, ci riportano. Possiamo dire che si tratta di un elemento portante della nostra sacra rappresentazione. Anche alcuni passi dell’antica liturgia latina propria della solennità di S. Agata confluisce in alcuni punti del nostro dramma sacro.
L’allestimento scenico prevede la presenza di due lettori che inquadrano storicamente il periodo in cui visse S. Agata e illustrano alcune diapositive, proiettate fuori scena, che permettono agli spettatori di ripercorrere i luoghi che nella nostra città ricordano il martirio della nostra patrona. C’è da sottolineare che dallo scorso anno, inoltre, il liceo coreutico dell’I.O.S. “A. Musco” , partecipa alla realizzazione della sacra rappresentazione. Questo coinvolgimento è uno dei frutti della lunga collaborazione tra questa scuola del territorio di Zia Lisa e la parrocchia.
I giovani e gli adulti della comunità parrocchiale Madonna del Divino Amore che, con molto slancio e grande fede, nel corso degli anni hanno avuto la possibilità di realizzare questa sacra rappresentazione sono una testimonianza vivente del fascino che S. Agata può esercitare nel cuore delle donne e degli uomini del nostro tempo. Se poi pensiamo alla specifica tortura dei seni, che Quinziano ordinò di infliggere alla giovane cristiana Agata ed esaminiamo con attenzione le frasi con cui essa lo apostrofò, emerge un messaggio che oggi è di grande attualità e che ci consegna una figura di donna forte e fiera, che sa tenere testa allo strapotere imperiale e che dice ancora tanto di fronte alla violenza di genere e ai molteplici femminicidi di cui sono piene le cronache dei nostri giorni. Bisogna anche aggiungere che il teatro (sia quello sacro, come quello profano) è stato sempre considerato come un importante strumento pedagogico per il nostro cammino comunitario parrocchiale, sia dal punto di vista della maturazione di fede e di valori, come pure per consolidare la fraternità e la socializzazione. Inoltre, in quasi quarant’anni il nostro “Martirio di S. Agata” è stato rappresentato non solo nella storica Chiesa di S. Agata La Vetere, dove è conservato il sarcofago che custodì il corpo della nostra martire, ma anche in diverse parrocchie di periferia della nostra città. In tal modo la comunità del Divino Amore ha avuto l’occasione di diffondere ulteriormente il messaggio di fede di S. Agata, facendo così un’esperienza di Chiesa “in uscita”.
S. Giovanni XXIII scrivendo un messaggio alla nostra Chiesa di Catania definì la nostra martire “Agata splendidissima”. Noi speriamo che con il nostro lavoro teatrale possiamo dare il nostro modesto contributo per diffondere lo splendore della fede della nostra giovane martire.