La Chiesa catanese è in festa in occasione dell’ottavo anniversario di consacrazione episcopale di Mons. Luigi Renna. Nella cattedrale Sant’Agata di Catania, ieri sera, in una solenne celebrazione, si è manifestato un affetto profondo e tangibile proveniente da sacerdoti, diaconi, religiosi e numerosi laici, un abbraccio collettivo che ha espresso la stima e l’appoggio verso il loro vescovo.
La presenza numerosa e partecipe di membri del clero ha trasmesso una testimonianza vivida della unità e della comunione che permeano la Chiesa locale. Ogni volto rifletteva un sentimento sincero di apprezzamento e riconoscimento per l’instancabile impegno di Mons. Renna nel guidare e servire la comunità cattolica di Catania.
«Vi ringrazio per aver accolto l’invito a ringraziare il Signore nella celebrazione eucaristica per gli otto anni di quel ministero – ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia – iniziato con la consacrazione episcopale nel Palazzetto dello Sport di Andria, con l’imposizione delle mani e la preghiera di mons. Francesco Cacucci, mons. Raffaele Calabro e mons. Felice Di Molfetta, rispettivamente Arcivescovo di Bari-Bitonto e Presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, Vescovo di Andria e Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano. Ringrazio il Vicario generale mons. Salvatore Genchi per aver organizzato questa celebrazione e i due confratelli vescovi che mi consolano con la loro presenza. Il mio pensiero va anche a coloro che mi hanno fatto corona in quel giorno: voglio ricordare in modo particolare i miei genitori, gli alunni del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta e i fedeli della Diocesi che ho servito per circa sei anni, Cerignola-Ascoli Satriano, e quelli di Andria, insieme ai carissimi sacerdoti, con cui sono stato per ventiquattro anni».
La celebrazione ha rappresentato non solo un traguardo personale per l’arcivescovo Renna, ma anche un momento di riflessione e gratitudine per la vitalità della Chiesa catanesa. È stata l’occasione per riconoscere il cammino comune, l’arduo lavoro e la dedizione di coloro che quotidianamente si adoperano per il bene della comunità.
«Ora sono qui, per grazia di Dio e volontà di papa Francesco – ha continuato mons. Renna – sono grato al Signore: in questi circa due anni ho scoperto una Chiesa accogliente, non statica ma in cammino, desiderosa di vivere la sua missione nel mondo, ricca di carità. Non mancano le criticità, ma la grazia di Dio aiuta a superarle: è grazia ogni dono che viene dall’alto, dalla Parola e dai Sacramenti, dalle vie che Dio sceglie per accompagnarci; è grazia la comunione e la partecipazione alla vita ecclesiale, che in questo cammino sinodale si è risvegliata».
Mons. Renna ha espresso chiaramente la suo volontà e determinazione nell’affrontare al meglio il suo ruolo di pastore, offrendo un esempio tangibile di guida e compassione, dimostrando che la leadership nella Chiesa si fonda sulla dedizione al bene comune e sulla cura pastorale delle anime.
«Sento davanti a Dio e a voi di dover chiedere anzitutto perdono – conclude il vescovo – per le mie inadempienze, per la poca cura messa in alcuni aspetti del mio ministero: voi vi stupite che la mia agenda sia piena, ma questo non tacita la mia coscienza, perché ci deve ispirare non la volontà di fare molto, ma di agire bene: non multa, sed multum. Il Signore, per la vostra preghiera e il vostro aiuto, mi conceda di essere un pastore secondo il Suo Cuore e secondo quelle esigenze che richiedono la Chiesa di Catania e il mondo nel quale essa è il lievito del Regno di Dio».