di Martina Monaco
Come ogni anno il 18 novembre, Giornata Nazionale della colletta alimentare, in più di 14 mila supermercati è stata promossa l’iniziativa della Fondazione Banco alimentare Onlus, un progetto di beneficenza e solidarietà a sostegno di coloro che vivono in condizioni di precarietà.
In tutta Italia i volontari di Banco Alimentare, presenti nei supermercati aderenti all’iniziativa e riconoscibili dalla pettorina arancione, hanno invitato la clientela ad acquistare beni alimentari di prima necessità. E in questa giornata all’insegna del volontariato sono stati proprio i giovani i veri protagonisti: come ci ha dimostrato la colletta alimentare che ha avuto luogo alla Coop di via Muscatello, a Catania, dove si è verificata una partecipazione giovanile sorprendente.
Rosa Falzone , insegnante di Lettere presso l’ Istituto Tecnico Industriale Statale Archimede di Catania, ha dichiarato che negli ultimi anni, i suoi studenti hanno aderito con grande entusiasmo all’iniziativa e ha aggiunto che quest’anno sono stati proprio loro a parlarle del progetto e a dare la propria disponibilità con largo anticipo: “un’affluenza così alta non si era mai vista” afferma l’insegnante, orgogliosa dei suoi ragazzi.
A partecipare alla colletta alimentare di via Muscatello, non sono stati solo i ragazzi dell’Archimede ma un contributo importante si deve anche ai ragazzi del Liceo Scientifico e Linguistico Statale Principe Umberto, del Liceo Classico N. Spedalieri, del Liceo Statale G. Lombardo Radice e della Scuola Secondaria di primo grado “Quirino Maiorana”, i quali nonostante la giovane età, si tratta infatti di ragazzi che non superano i dodici anni di età, hanno egregiamente svolto il loro compito con allegria e divertimento, animando la clientela e dimostrando grande responsabilità e spirito di gruppo.
Le considerazioni emerse dalla vicenda, dimostrano che la spinta a dare il proprio contributo gratuito alla comunità fa parte dell’indole giovanile: “ È stato semplice convincerli ad aderire. È bastato sensibilizzarli con i mezzi di comunicazione adeguati al loro linguaggio, e da subito hanno mostrato una grande sensibilità nei confronti di tematiche urgenti come la povertà nella nostra società”, conferma l’ insegnante Falzone , poi aggiunge commossa: “Noi adulti a causa delle vicissitudini della vita tendiamo a indurire il nostro cuore e a rimanere indifferenti di fronte al bisogno degli altri, ma loro mi hanno dato una grande lezione di vita”.
Hanno partecipato in tutto 64 ragazzi, e nonostante avessero età differenti e provenissero da istituti differenti, hanno portato a termine il loro compito con assoluta democraticità, condividendo sorrisi, fervore e stanchezza.
Con grande stupore delle insegnanti anche molti ragazzi pendolari hanno deciso di partecipare, rimanendo oltre l’orario prestabilito. I ragazzi infatti avrebbero dovuto svolgere mezza giornata di volontariato, dalle nove del mattino alle tredici e invece hanno scelto liberamente di svolgere anche il turno pomeridiano e serale. “Per molti di loro è stata un’opportunità per rimettersi in gioco e riprendere in mano la propria vita” spiega l’insegnante Rosa Falzone che ha avuto modo, in quell’occasione, di constatare come a volte sentirsi utili e mettersi al servizio degli altri possa essere l’antidoto alla sofferenza e al vuoto causato dalla perdita di una persona cara; perchè non si può trascurare la consapevolezza che ogni ragazzo ha la sua storia e una situazione familiare che non è la stessa di un altro suo compagno, pertanto la presenza di quei ragazzi, che vivono situazioni difficili e dolorose, sabato 18 novembre, ha testimoniato ulteriormente la passione benevola che muove i nostri giovani e ci fa sperare , a dispetto di ciò che si pensa sulle nuove generazioni, che in futuro la nostra società, nelle loro mani, potrebbe diventare un posto migliore.
Le giovani generazioni dimostrano un grande interesse per il sociale, ma reclamano la possibilità di esprimere liberamente la loro visione di futuro senza imposizioni e pregiudizi, e l’atteggiamento di questi studenti ne è stato la prova.
Il volontariato giovanile è un connubio imprescindibile per dare una risposta alle tante fragilità della comunità, pertanto è necessario che ci si interroghi sulle prospettive future del volontariato giovanile e sull’importanza di intraprendere un percorso di profondo ascolto dei giovani perchè loro hanno ancora preservato quella fiducia nel mondo e negli esseri umani che gli adulti hanno perso, ingrediente fondamentale per cambiare lo stato delle cose.