“Le esperienze nuove dei battezzati sulla strada della storia, suscitate dai mutamenti epocali, ci invitano a rivedere l’“architettura” della chiesa”: è questo il messaggio che il teologo Christoph Theobald, padre sinodale e professore alle Facoltà gesuitiche di Parigi – Centre Sèvres, ha lanciato a Catania nella prolusione al nuovo anno accademico dello Studio teologico “San Paolo”.
Presenti i vescovi delle diocesi di Acireale, Caltagirone, Catania, Nicosia, Noto e Siracusa, i docenti del “San Paolo”, il rettore dell’Università di Catania e una folta rappresentanza degli alunni. Il teologo Theobald ha ripreso il tema della sinodalità illustrandone la pertinenza nel momento che vive il cattolicesimo nei nostri giorni.
“La Chiesa – secondo Theobald – non si lascia rinchiudere nelle costruzioni di tempi passati (da abitare certamente con gioia), ma deve essere trasformata in tenda leggera della dimora di Dio in mezzo a un popolo pellegrino e missionario”.
“Con il Vaticano II e sotto papa Francesco – ha aggiunto il padre sinodale – si delinea un movimento di “incarnazione”, che tenta di raggiungere in maniera sempre concreta l’esistenza cristiana nel luogo dove essa sta”.
L’inaugurazione dell’anno accademico dello Studio teologico “San Paolo” aveva preso le mosse con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S. E. mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e moderatore dello Studio. Nella sua omelia, l’arcivescovo di Catania, ha invitato i teologi ad approfondire il tema della sinodalità e ha chiesto per tutte le componenti ecclesiali l’apertura del cuore e dell’intelletto per saper cogliere “la voce dello Spirito che geme nella creazione e in noi”.
Dopo il saluto del presidente della Conferenza episcopale siciliana, mons. Antonino Raspanti, il direttore del “San Paolo”, don Antonio Sapuppo, nella sua relazione ha presentato alcuni dati sulle attività dello Studio teologico che offre un prezioso servizio alle diocesi di Acireale, Caltagirone, Catania, Nicosia, Noto e Siracusa. Con i suoi 55 anni di attività il “San Paolo” ha formato diverse generazioni di teologi siciliani. Una particolarità: il 65% dei 155 allievi del nuovo anno accademico sono laici.