“Cosa chiediamo alla Madonna di Mompileri? Che ci aiuti a vedere la pace là sotto la sciara terribile che è la guerra che distrugge tutto, che distrugge anche la speranza. Occorre scavare tanto perché possa venire fuori l’immagine più bella, l’immagine di Dio, che è l’immagine della pace”.
Lo ha detto domenica sera il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a margine della concelebrazione eucaristica che ha presieduto, davanti a un popolo di fedeli, per il giubileo del santuario della Madonna della Sciara a Mompileri (Catania). Nell’indirizzo di saluto al cardinale, l’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha spiegato che l’invito rivolto al presidente della Cei per la cerimonia vuol essere “un segno di comunione con tutte le Chiese che sono in Italia, in un tempo carico di grandi speranze nel cammino sinodale”. “Siamo grati a Papa Francesco – ha aggiunto l’arcivescovo Renna – per aver voluto additare a tutte le chiese che sono in Sicilia l’impegno educativo di don Pino Puglisi, volto a strappare alla schiavitù del male soprattutto i giovani e le famiglie che vino nella precarietà”.
Nell’intervento del cardinale Zuppi non è mancato un riferimento preciso al dramma dei migranti.
“Il presidente Matttarella con grande capacità e con grande visione – ha detto Zuppi – ha indicato un futuro del nostro Paese, che è quello di essere una porta aperta. Una porta aperta non significa che entra chiunque, significa una porta e non un muro. I muri creano tanta clandestinità e tanta sofferenza. Le porte aperte con la disciplina, le regole di qualunque accesso, raccolgono la speranza di tanti e diventano luogo di futuro. Dobbiamo uscire dall’emergenza , oppure dobbiamo affrontare le emergenze, come quando arrivano 2500 persone in un giorno. Ma se c’è una struttura che non è l’emergenza, è molto più facile affrontare le prevedibili ondate straordinarie”.
Riferendosi poi all’eruzione dell’Etna del 1669, e alla scoperta molti anni dopo del simulacro della Madonna ancora integro sotto la sciara, il cardinale riferendosi all’oggi ha detto: “Che dobbiamo fare? Non smettere di cercare. Sepolta sotto la sciara c’è sempre tanta bellezza”.
L’anno giubilare del santuario di Mompileri cade a 100 anni dalla erezione canonica a santuario dell’antica chiesa di Maria Santissima di Mompileri, divenuta un faro di fede e devozione per la diocesi e l’intera Sicilia. Nel santuario si venera il simulacro della Vergine realizzato nella bottega del Gagini, che fu ritrovato nel 1704 intatto dopo che anni prima un manto di lava lo aveva ricoperto interamente.
Il centenario della erezione del santuario “ci incoraggia – ha detto il rettore del santuario don Alfio Giovanni Privitera – a rileggere il passato nel rendimento di grazie ed a proiettarsi verso il futuro con gioia, discernimento, profezia e coraggio così come il Mistero di Mompileri ci insegna”.