di Giuseppe Adernò
In occasione dell’avvio della “Settimana delle comunicazioni sociali”, domenica 14 maggio, tema centrale è stato il commento del messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai giornalisti il 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales, dal titolo “Parlare col cuore e farlo con mitezza- Secondo verità nella carità”
È stato illuminante l’intervento del giornalista Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI, il quale ha evidenziato come il tema proposto conclude la trilogia dei verbi, scandita dagli ultimi tre messaggi annuali: Andare e vedere (consumare le suole delle scarpe), Ascoltare con l’orecchio del cuore, Parlare col cuore e farlo con mitezza.
Rileggendo i titoli dei dieci messaggi di Papa Francesco si ricostruisce il cammino della narrazione che diventa incontro, dialogo, messaggio di verità e di speranza per le famiglie, per la società, per la storia di ogni uomo, a servizio dell’intera comunità umana.
Nel messaggio del 2014 “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro” la sottolineatura del termine autentico, trova riscontro nell’esercizio della prossimità ben descritto dalla parabola del “Buon samaritano” che si ferma, scende, vede, ascolta il dolore dell’uomo e parla col cuore agendo, fasciando le ferite, offrendo un servizio, rispondendo ad un bisogno, “secondo verità e carità”.
Queste parole sollecitano l’impegno a disarmare il linguaggio e renderlo prossimo “col cuore”, centro pulsante della vita.
Il convegno è stato introdotto e moderato da Suor Cristina Beffa, delle Figlie di San Paolo, la quale, nel descrivere il percorso del Festival che quest’anno ha come centro la diocesi di Catania, ha annunciato che la prossima tappa sarà la diocesi di Tortona.
La prof. Gianna Maria Cappello, dell’Università di Palermo, presidente del MED – Associazione italiana per l’Educazione ai Media- ha messo in luce i rischi e le opportunità che la comunicazione in rete veicolata dai social-media producono per i giovani. L’intento educativo è orientato a coltivare la consapevolezza, ed un’efficace relazione tra le persone.
La velocità della rete digitale sollecita creatività e alto senso civico, dando spazio all’Educazione civica che oggi comprende anche l’educazione digitale.
Il terzo intervento è stato affidato al prof. Massimiliano Padula, docente di “Scienze della comunicazione sociale” presso l’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, autore di testi come “Comunica il prossimo tuo- Cultura digitale e prassi pastorale”e“Comunicare il bene”.
Il prossimo 60° anniversario del decreto conciliare “Inter mirifica” – 4 dicembre 1963, ripropone il tema della comunicazione tra le “meravigliose invenzioni tecniche del nostro tempo” e sollecita un’attenta riflessione affinché la comunicazione fatta col cuore risulti efficace e produttrice di bene.
La fecondità spirituale del messaggio cristiano si traduce in generatività umana, superando la dicotomia tra fede e cultura e nella prassi comunicativa di oggi dal tradizionale ruolo di consumatori di notizie, con il digitale, oggi considerato “bene primario”, ogni persona diventa fonte editoriale, produttore e distributore di notizie e messaggi.
Nel dibattito che è seguito alle relazioni sono stati evidenziati i temi della pastoralità e della catechesi, e sono stati ribaditi i principi della responsabilità e della formazione indispensabile per rispondere in maniera adeguata alle mutate prassi comunicative della società di oggi.
L’Arcivescovo, Mons. Luigi Renna, a conclusione dell’incontro, esprimendo soddisfazione per la convergenze delle diversi arti comunicative che sono state presentate nel ricco programma del Festival: convegni, libri, teatro, musica, arte, cinema, solidarietà, citando l’espressione dei San Francesco di Sales, “Amare bene per dire bene” ha dettato la prassi operativa del buon comunicatore, capace di trasmettere messaggi e parole, pensate col cuore.