Prospettive

Istituto Ventorino Padre Antonio Spadaro legge il “Vangelo come sceneggiatura”

di Giuseppe Adernò

“Aprire i Vangeli è come guardare da una telecamera che ci fa vedere Gesù in azione e per i suoi contemporanei appare quasi “un disadattato” che non si conforma a ciò che è ovvio” Sono queste alcune espressioni di Papa Francesco a prefazione del libro del gesuita Padre Antonio Spadaro, direttore della storica rivista “La Civiltà cattolica”, Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali “Una trama divina- Gesù in controcampo” – Marsilio editore.

L’autore, a cui piace raccontare e cura anche il commento al Vangelo su “Il fatto quotidiano”, su invito del direttore, Marco Travaglio, smonta il linguaggio addomesticato, lo stile omiletico ecclesialese e presenta Gesù, come “personaggio in cerca d’autore” e racconta la trama della sua vita “una trama divina che incontra persone lungo la via, e si fa duro in volto guardando alla sua meta, Gerusalemme”.

Nel testo sono evidenti i chiaroscuri e le asperità dei racconti evangelici, e se è compito dei cristiani imparare a “pregare con il Vangelo in mano”, ogni pagina diventa appuntamento di incontro con il Maestro.

Dio è entrato nella trama delle vicende umane con una storia che può essere raccontata” e Padre Spadaro l’ha fatto rispondendo alla domanda “Chi dite che io sia?”

Da esperto giornalista e comunicatore nel volume ha illustrato 50 quadri su Gesù con la genialità di un linguaggio nuovo, aperto alla realtà del quotidiano e prendendo spunti dal film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini ed in vista della prossima sceneggiatura di Martin Scorsese, ha raccontato il Vangelo, soffermandosi sugli sguardi, i gesti, la saliva, il bacio, la mano, il pane, il tono di voce, nei tre capitoli: “Prendete”, “Apriti”, “Che vuoi da me?”

Nel contesto del 18° Festival della Comunicazione, nel dialogo di presentazione con la preside Michela D’Oro, presso l’Istituto Francesco Ventorino, sono emerse tante scintille di riflessione che aiutano a “togliere la polvere che si è accumulata sulle pagine evangeliche” e riscoprirne la vitalità, leggere gli sguardi inclusivi e liberatori dal male.

Intervenendo all’incontro, l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, ha commentato il valore della “narrazione” del Vangelo, fonte di genialità e di sorpresa, capace di scuotere nel profondo, ed ha evidenziato l’azione educativa che ogni cristiano esercita “nel saper custodire la forza del discorso evangelico”.

L’espressione della prefazione di Papa Francesco “oggi risuona nel mondo un’eco di piombo” ha indirizzato la riflessione sul tema dell’attuale guerra tra Russia e Ucraina e l’attesa conclusione del conflitto è indirizzata verso il “vincitore”, facendo venir meno il valore della parola “pace” che investe il benessere sociale, politico, economico, climatico e di relazione tra i popoli.

L’auspicio che il Papa formula nel testo di Padre Spadaro è indirizzato a scrittori, poeti e artisti capaci di “gridare al mondo il messaggio evangelico e farci vedere Gesù”.

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