di Sr Maria Grasso
Il nostro carissimo Arcivescovo Mons. Luigi Renna ancora una volta è presente nel quartiere di Librino.
La sua presenza è accompagnata dal dono di un grande crocifisso il “Signuruzzu di Misericordia” che condivide i dolori dell’umanità e ci dona perdono e salvezza. L’effige del crocifisso verrà venerata in tutta la zona di Librino.
Alla Via Crucis erano presenti le tre comunità parrocchiali con i loro rispettivi parroci: P. Alessandro Napoli della Parrocchia Santa Chiara, P. Alfio Spampinato della Parrocchia Nostra Signora del SS. Sacramento e P. Duilio Melissa della Parrocchia della Resurrezione del Signore.
Le tre comunità parrocchiali a turno hanno animato con riflessioni e canti le varie stazioni della Via Crucis.
La venerazione della Croce di Cristo fa parte nel cammino sinodale della Chiesa e della Chiesa diocesana, in quanto ancora una volta desidera esprimere con la Pietà popolare l’impegno preso in Diocesi nella realizzazione dei Cantieri di Betania.
L’anfiteatro adiacente alla Parrocchia della Resurrezione ha accolto i partecipanti, che con l’arrivo dell’Arcivescovo hanno dato inizio alla Via Crucis per il quartiere.
Quattordici sono state le stazioni che hanno toccato i luoghi comuni della vita della gente i palazzoni delle torri, i vari condomini e il Bar frequentato dai molti giovani ecc… La Croce di Gesù Cristo passando nelle strade ha preso su di sé le gioie e le sofferenze di tutti noi, ci ha donato misericordia, solidarietà e speranza.
La gente ha partecipato con devozione e preghiera a tutti i momenti. La quattordicesima stazione della Via Crucis si è conclusa nella chiesa della Resurrezione.
Tre sono state le consegne fattoci dall’Arcivescovo alla fine della Via Crucis con alcune versetti dei vangeli.
- “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Gesù fino alla fine della sua vita ci scusa e ci perdona
- “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato” (Mt 27, 46). Nell’ urlo di Gesù c’è il grido di tutta la sofferenza umana compresa la nostra
- «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. (Gv.19,26-27). Gesù sino alla fine pensa a tutti noi, Egli sa molto bene che ciascuno di noi ha bisogno per crescere nella fede, dell’accoglienza della tenerezza e del perdono così ci lascia sua madre Maria.
Maria ci conduce con cuore di madre a suo figlio “Signuruzzu di Misericordia” e in quanto figli amati ci dona la sua misericordia.
Il momento di preghiera si conclude con l’auspicio che questo Crocifisso “Signuruzzu di Misericordia” venga contemplato da parte di tutti i fedeli come viene citato nel vangelo di Giovanni “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.