di Guido Licciardello
Siamo ormai alle porte dell’inizio dello speciale anno giubilare mompilerino coincidente con il centenario di erezione dell’umile oratorio di Mompileri a santuario “per tutta la diocesi nostra”, come ebbe a scrivere il Card. Giuseppe Francica Nava, di v. m. arcivescovo di Catania del tempo, nel decreto di erezione datato 1 agosto 1923. Tale evento per desiderio dell’attuale pastore della nostra Chiesa di Catania Mons. Luigi Renna, si aprirà il prossimo lunedì 2 gennaio 2023, data coincidente tra l’altro con il VII anniversario della sua consacrazione episcopale.
Per volontà dell’Arcivescovo, l’intera Chiesa diocesana convergerà nel principale luogo mariano della diocesi per celebrare i divini misteri presso la grande e funzionale aula liturgica dedicata, secondo il desiderio del sac. Salvatore Incognito, indimenticato rettore del Santuario, e per l’intuizione del nostro stesso Arcivescovo, a S. Giuseppe sposo, a cui, al termine, farà seguito la processione che si snoderà fino al Santuario superiore, dove il presule aprirà la porta del tempio ottocentesco, dando così avvio allo speciale anno di grazia “Gioisci, figlia di Sion!”.
Un giubileo che partendo da una data così significativa per la storia del luogo, non può che, come esplicitato dal nostro Arcivescovo nel suo messaggio per l’anno giubilare mompilerino “Guardiamo a Maria…la cui candida immagine, riemersa come una perla nascosta dalla sciara, si pone davanti ai nostri occhi, assieme ai frammenti dell’Annunciazione e dell’angelo Gabriele”, un’effigie che da 318 anni attende il fedele o anche il semplice passante per un momento di silenzio, preghiera e intimo colloquio in un luogo santo lontano dal caos e dalla frenesia quotidiana.
Molteplici le iniziative predisposte per questo tempo che si aggiungeranno a quelle ordinarie già normalmente vissute dalla comunità e dai pellegrini (adorazione eucaristica settimanale, catechesi, momenti di formazione); tra queste possiamo ricordare: alcuni incontri che aiuteranno a guardare Mompileri come “mistero” inserito nel mistero di Cristo, attenzionandone parimenti gli aspetti liturgici, incontri che saranno tenuti nel mese di gennaio prossimo dal rettore, don Alfio Privitera; da aprile a settembre, il santuario poi ospiterà un ciclo di ulteriori incontri teologici mensili esplicitamente voluti dall’Arcivescovo che saranno proposti da alcuni docenti dello Studio Teologico San Paolo di Catania.
Sempre nel mese di aprile, si celebrerà la Giornata di preghiera nella festa della Divina Misericordia, che verrà guidata dal noto teologo e scrittore don Luigi Maria Epicoco; poi ancora il concorso per studenti che svilupperà due temi, un primo, di ambito artistico e culturale riferito a ciò che suscita l’accostarsi alle marmoree immagini gaginiane, definite dal Paternò Tedeschi, principale redattore dell’eruzione del 1669, “bei simulacri di paradiso”, e un secondo afferente alla sfera della devozione popolare, fino ad arrivare alle celebrazioni giubilari specifiche (Giubileo dei ragazzi, degli ammalati, del mondo della cultura, delle famiglie, dei camperisti…) che avranno luogo tra maggio e giugno, il tutto per poi culminare nell’annuale pellegrinaggio della Chiesa catanese, il 30 maggio e nel mese del ritrovamento di agosto, che si chiuderà con la presenza del Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, che spezzerà il pane e la parola durante la celebrazione serale di giorno 27.
Assieme alle qualificate iniziative e appuntamenti, il Giubileo che ci apprestiamo a celebrare sia, come ben sottolineato da Mons. Renna “…un cammino ecclesiale che ci prepari al grande Giubileo del 2025…”, tempo propizio di preghiera, tempo che ci faccia tendere alla “misura alta” della vita cristiana, ossia alla santità. Possa la Vergine Maria “luce sgorgata dalle profondità della terra” guidarci in questo cammino di rinnovamento interiore, perché, una volta aperta e attraversata la porta santa del santuario, ciascuno di noi faccia altrettanto con la porta del proprio cuore, aprendola al messaggio di rinascita che proviene da questo luogo benedetto e, assieme ad essa, apra tutte quelle altre “porte” dell’ascolto, del perdono, dell’accoglienza e della solidarietà che ci qualificano come credibili discepoli del Signore e autentici devoti di Maria.