di Daniela Cocina
Seguire l’esempio virtuoso di Maria che con umiltà e coraggio ha saputo dire “Eccomi”. Il 5 agosto si concludono le feste patronali adranite con i festeggiamenti in onore della Madonna della Catena. Fino a pochi anni fa la festa era particolarmente sentita dalla cittadinanza e molti pellegrini dei paesi limitrofi (Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Centuripe e Agira, etc.) si mettevano in cammino “scalzi” nella notte, per raggiungere la chiesetta di Adrano.
Una devozione popolare fortissima, esempio di quella “pietà” che lo stesso papa Francesco considera l’asse portante della Teologia “del pueblo”. Bergoglio è molto devoto alla Madre di Dio, specialmente a “Maria che scioglie i nodi”, immagine sacra che nel 1986 vide in Germania per la prima volta. Tornando alla Madonna della Catena la festa si ripete da secoli, fin dagli anni della cosiddetta “Contea di Adrano”.
Fra le doti assegnate alla chiesa – che si trova in pieno centro, tra via San Pietro e piazza San Francesco – vi erano le cave per l’estrazione della “neve”, il cui ricavato era utilizzato per la festa della Madonna della Catena o “della neve”. Per quanto riguarda l’imposta del “Cereo” non si conosce l’origine di tale dazio, ma con tutta probabilità si trattava di un contributo per rinnovare il “Cereo” da offrire ogni anno alla Madonna. Anticamente la festa si celebrava con distribuzione di dolci, rappresentazioni sacre e celeberrime cavalcate.
Col tempo molte di queste tradizioni sono andate perdute, ma fino allo scorso anno, a partire dalle prime luci dell’alba, veniva celebrata una messa ogni ora per tutti i pellegrini. Quest’anno – per via della Pandemia, dei fondi limitati e del commissariamento della città – anche questa prassi è andata perduta. I fedeli non hanno voluto comunque rinunciare a questo momento di preghiera e hanno partecipato numerosi alla celebrazione del mattino, che ha avuto luogo nella piazzetta antistante la chiesa.
“Abbiamo voluto rendere omaggio a Maria – spiega una devota – con la nostra presenza e con la preghiera silenziosa. Rispetto allo scorso anno l’organizzazione non è stata eccellente, ma siamo qui per gridare a gran voce: Evviva Maria”. Nell’omelia di frate Giorgio Alongi è stato ricordato che: “la vita straordinaria di Maria deve essere un fulgido esempio di virtù per ognuno di noi”.
La Chiesa della Catena venne edificata nel centro storico di Adrano, grazie a una cospicua donazione del principe Francesco II Moncada (1572-1592). Anche la statua della Madonna della Catena è degna di nota, poiché risalente al XVI secolo ed attribuita ad Antonello Gagini. Il capostipite della famiglia Gagini – Domenico – giunse in Sicilia nel ‘400 fondando una bottega che ebbe immediatamente un successo enorme e che produsse moltissime sculture marmoree diffuse in tutta la Sicilia.
La statua della Madonna di Adrano, presenta una corona di dieci piccole stelle che le circonda il capo; una corona aurea è posta, invece, sul capo di Maria e del Figlio; particolarmente pregevole il drappeggio della veste, sorretto con la mano sinistra, mentre a destra si dipana una lunga catena.