“Sono stati tre anni di intesa attività a Belpasso e nel comprensorio catanese, che porterò sempre nel cuore”.  Così Mons. Giovanni Lanzafame, parroco della chiesa Madre di Belpasso, si congeda, per  motivi di salute, dalla sua terra natia, costretto a dover effettuare un percorso di cure legato all’aggravamento del suo stato di salute e farà rientro a Siviglia, in Spagna, dove ha già vissuto per oltre 20 anni. Mons. Lanzafame, in accordo con la curia di Catania e l’arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, saluterà ufficialmente la comunità etnea, domenica 27 Giugno nel corso della Santa Messa delle ore 10:30 in Chiesa Madre a Belpasso. In questi anni Lanzafame ha riportato la “scacchiera dell’Etna”al centro dell’attenzione mediatica per diverse iniziative dedite alla professione del culto mariano, alla valorizzazione della festa di Santa Lucia, al culto di San Mauro, di San Sebastiano, della Madre del Lume, e alla promozione a Catania delle diverse tradizioni religione e folkloristiche legate alla Festa di Sant’Agata.

Intenso il percorso spirituale di Mons. Lanzafame. Nato a Catania il 9 Marzo 1954, è stato ordinato sacerdote il 10 Dicembre 1977, dopo essere entrato in seminario arcivescovile nel 1967. Inviato a Roma ha conseguito la licenza in Teologia con il dottorato in Mariologia, presso la pontificia Facoltà Marianum di Roma, nel contempo ha frequentato l’Accademia di Belle Arti-Santa Martina e Luca, conseguendo la specializzazione sul “Barocco processionale e catechetico”. Nel 1980, di ritorno da Roma, Padre Gianni è stato vicario-economico della parrocchia Maria Ausiliatrice-San Domenico Savio a  Fossa Creta a Catania. Nel contempo cappellano delle suore Missionarie “Buon Maestro” e poi rettore della Chiesa di “San Camillo” in via dei Croficeri, già insegnando Mariologia all’istituto “S. Luca” di Catania. Il 30 Gennaio1995, dopo aver rivestito per 6 anni il ruolo di parroco della Chiesa Madre di Belpasso, dove ottenne anche la cittadinanza onoraria, Lanzafame è stato nominato monsignore per poi ricoprire gli incarichi di vice-parroco, canonico e parroco della Basilica Cattedrale.  Sino al 2000 è stato preposto parroco del capitolo della “Basilica Collegiata” e successivamente è stato trasferito a Siviglia, grazie ad una concessione di Mons. Luigi Bommarito,  dove ha  svolto altri importanti ruoli ecclesiali: coadiuvatore della Cattedrale di Siviglia; delegato per le Confraternite del centro storico per la  stessa città;  parroco della parrocchia Castrense della Madonna del Pilar; per 10 anni rettore della monumentale chiesa della Santa Carità e assistente spirituale della storica confraternita che svolge da secoli lavoro organizzato con i più poveri della città. Innumerevoli le predicazioni mariane in Sicilia, Calabria, Campania, Andalusia, Perù e Colombia. Sono 46 le pubblicazioni realizzate, non contando le conferenze, testi, articoli e recensioni. Tra i libriche hanno segnato la storia vanno ricordate “Catania Mariana”, “Sicilia, Feudo dell’Immacolata Concezione”, “La Mater dolorosa”, pubblicata in 4 edizioni di cui una in lingua spagnola, “Camminando per la terra di Maria”, 5 testi sulla storia di S. Agata e la sua festa, due pubblicazione su “Lucia luce di Cristo”, il “Barocco in processione, fercoli e vare di Sicilia”,“Il Barocco in movimento, le candelore di S. Agata e della provincia”,“Sebastiano: gloria della chiesa, vanto della Sicilia” e l’ultimo “Madre Admirabilis, i volti dell’unica madre” scritto nel periodo della pandemia tra Siviglia e Belpasso. Lanzafame ha curato a Catania la “Mostra Mariana” all’interno della chiesa “Immacolata” nel 1988, anno Mariano, con 33 simulacri della città; nel 1999, la mostra  “Mater Gloriosa” a Le Ciminiere di Catania con immagini provenienti anche dalla diocesi di Acireale. A Siviglia, inoltre, ha curato varie mostre sul confronto tra  “La settimana  Santa” siciliana e quella andalusa, nonché  un’interessante mostra dal titolo “Ave Madre Santissima del Lume”. Ultima in ordine di tempo,  a Maggio-Giugno 2019, Lanzafame ha organizzato con successo la mostra “Belpasso Mariana” in occasione del 350° della ricostruzione del paese.

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