di Daniela Cocina
Sabato 15 maggio presso la Chiesa del SS. Salvatore di Adrano, alla presenza dell’Arcivescovo di Catania, Monsignor Salvatore Gristina, Alessandro Rapisarda ha ricevuto il Ministero dell’accolitato. Giovane biancavillese, laureando al “San Luca” di Catania, padre di famiglia, cura da tempo l’edizione online di questo giornale, frequenta la scuola per il diaconato permanente “Sant Euplio”, collabora con l’ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi. Per la comunità locale è certamente un momento di gioia e di preghiera per rendere grazie a Dio.
La celebrazione, solenne ma sobria, è stata scandita da alcuni momenti essenziali: la presentazione del candidato, la messa e, al termine dell’omelia, il conferimento da parte del Vescovo dei segni eucaristici (calice e patena) al candidato visibilmente emozionato.
«Sono contento di poter conferire questo ministero – ha sottolineato l’Arcivescovo a margine della celebrazione – proprio la vigilia della giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Infatti Alessandro insieme al direttore dell’Ufficio Per le Comunicazioni Sociali don Giuseppe Longo, svolgono proprio questo servizio all’interno della Diocesi. A loro sono grato per le molte dirette che in questi mesi abbiamo visto all’interno dei media diocesani».
Forse non tutti sanno che il ruolo dell’accolito è quello di curare il servizio dell’altare, aiutare il Diacono e il Sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della Santa Messa. Inoltre durante l’adorazione eucaristica, in assenza di Ministri ordinati, l’accolito espone il Santissimo Sacramento e lo ripone al termine della preghiera, senza dare la benedizione finale. Concretamente questo servizio liturgico è illustrato nelle indicazioni date dai principi e dalle norme per l’uso del Messale romano. L’accolitato rappresenta, inoltre, la terza tappa di un percorso che – per i laici – conduce al Diaconato permanente.
Abbiamo chiesto a Don Pietro Strano, Vicario foraneo di Adrano, che ha seguito in questo suo percorso Alessandro «quale deve essere l’atteggiamento tipico dell’accolito».
«L’attitudine dell’accolito è quella di porsi al servizio del Popolo di Dio – spiega Don Pietro – specialmente dei più deboli. Il fine ultimo è quello di nutrire il Popolo di Dio facendo leva su due doti peculiari: carità e umiltà». Per svolgere questo servizio è necessaria, dunque, una spiccata propensione verso il prossimo, oltre che una specifica formazione teologica. Per tali ragioni l’iter per diventare Diacono permanente è lungo e richiede profonda dedizione.
«Ci congratuliamo con Alessandro per il nuovo compito che da oggi porterà avanti – spiegano i colleghi del San Luca – con la sua umanità e predisposizione all’ascolto sarà perfettamente in grado di fare la volontà di Dio”. “Questo Ministero, incentrato proprio sulla carità, la liturgia, la predicazione e la catechesi – sottolinea Don Pietro – tende a confermare la predisposizione d’animo e il percorso intrapreso tempo fa da Alessandro».
Per la comunità adranita questi sono giorni particolarmente gioiosi poiché, proprio oggi 16 Maggio, Don Pietro festeggia 34 anni di sacerdozio. «Voglio ringraziare il Signore per i doni che ho ricevuto – spiega Don Pietro – il Sacerdote è un Ministro scelto per il Popolo di Dio e dunque in questa occasione di giubilo voglio esprimere il mio ringraziamento all’Altissimo per il dono che mi ha fatto. Tutti dobbiamo comprendere che un Sacerdote agisce “in persona Christi”, invocando lo Spirito Santo e preparando il cibo che nutre spiritualmente il Popolo di Dio. Non bisogna mai dimenticare che la vocazione rappresenta il prendere coscienza di una scelta operata da Dio. Quello del Sacerdote è, inoltre, un servizio prestato, non solo per una Parrocchia ma alla Chiesa universale».