di Vincenzo Caruso
E’ solo un’immagine stereotipata del passato, il presepe, oggi? Resiste, nella società che viviamo, solo per nostalgia e tradizione? Cosa vogliamo farne del presepe? Sono interrogativi che ci chiamano a prendere coscienza del vero significato e valore del presepe. L’anno scorso papa Francesco, l’1 dicembre, a Greccio, ha firmato una lettera apostolica dal significativo titolo “Admirabile signum”.
“Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, – scrive papa Francesco – suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui”.
Quanti, oggi, ascoltano le sue parole? E poi ci sono anche le contingenze storiche, la pandemia che se può essere un’occasione di sosta nella folle corsa che facciamo ogni giorno e una provvidenziale boccata d’aria/ossigeno per riprendere fiato, può anche, per contro, contribuire a stravolgere ed annullare le più collaudate tradizioni.
“Perché la pandemia non cancelli il presepe e neanche lo oscuri”, leggiamo nel comunicato stampa di “La Voce dell’Jonio” – ecconascere la rassegna “Il nostro presepe”. Un’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale della cultura della Diocesi di Acireale e l’associazione di volontariato “Orazio Vecchio”,rivolta a quanti ricordano la nascita di Gesù come fece, per la prima volta nella storia, Francesco d’Assisi allestendo il primo presepe nella grotta di Greccio.
“Le misure restrittive con le quali si convive, praticamente in tutto il mondo – scrive “La Voce dell’Jonio” – possono costituire, invece che un freno, una motivazione e una spinta in più a realizzare il presepe, in famiglia, nelle comunità di qualsiasi tipo, nelle parrocchie, anche negli esercizi commerciali, nelle botteghe artigiane, nei luoghi di ritrovo, insomma ovunque. Noi intendiamo così contribuire a mantenere e rafforzare una tradizione, intrisa di religiosità e cultura popolare, radicata in Sicilia soprattutto in ambito familiare e anche nelle comunità di qualsiasi tipo”.
Da qui la rassegna – non un concorso, quindi – a cui è possibile partecipare inviando tre fotografie del proprio presepe (una delle quali raffigurante la grotta) all’indirizzo presepelavoce@vdj.it; aggiungendo il nome dell’autore e i suoi recapiti (numero di telefono e indirizzo di posta elettronica).
Le foto pervenute saranno pubblicate sulle pagine Facebook e Instagram de “La Voce dell’Jonio” e realizzato un cd con le immagini di tutti i presepi partecipanti e un sottofondo musicale. Previsto, appena sarà possibile, anche un evento in presenza sul tema del presepe con momenti culturali e musicali, al quale saranno invitati tutti i presepisti partecipanti alla rassegna.