di Daniela Cocina
Una vita intera dedicata alla musica sacra e al Santo eremita adranita. Stiamo parlando di Don Alfio Conti, che fino al 2000 era stato parroco a S. Filippo e rettore della chiesa di San Nicolò Politi fino al 2017, anno in cui si è spento. Oltre ad essere una persona amata e stimata da tutta la comunità di Adrano, Padre Conti ne rappresenta realmente un pezzo di storia, quest’anno avrebbe festeggiato il 50° dell’ordinazione sacerdotale il 12 luglio, stessa data in cui è stato ordinato sacerdote un altro adranita Don Gaetano Milazzo.
Forse non tutti sanno che oltre alla sua attività sacerdotale, Don Alfio Conti era un egregio compositore di musica sacra, come attestano i diversi volumi da lui pubblicati. Il suo lavoro più rilevante è la raccolta Inni, messe e cantate a San Nicolò Politi e l’album musicale La chiesa è la mia casa. Degno di nota il canto La ballata del deserto, in cui descrive l’amore che San Nicolò nutriva per Dio e la sua vita di ascesi e preghiera.
Ogni anno dal 2 al 4 agosto la città di Adrano si stringe intorno al suo illustre concittadino per i solenni festeggiamenti in suo onore. Don Alfio ha cercato di descrivere con la musica il legame profondo tra la comunità adranita e il Santo, come testimonia l’inno sacro San Nicola eremita. Le solenni celebrazioni culminano il 3 agosto con la messa cantata composta proprio da Padre Conti e con la processione del simulacro per le vie della città.
«Durante il suo cammino sacerdotale – ci spiega Nicola Diolosà, responsabile della Chiesa di S. Nicolò Politi dal 1999 e amico personale del sacerdote – Don Alfio ha inaugurato la tradizione della Via crucis la terza domenica di Quaresima, nella grotta dell’Aspicuddu. Il luogo mistico, situato alle pendici dell’Etna, è quello in cui il giovane Nicolò si ritirò per 3 anni in solitudine dopo la chiamata di Dio».
Va ricordato che il contributo di Don Alfio non si è fermato alla musica sacra: fondamentale è stata anche la sua attività di studio sul Santo eremita. Analizzando le ricerche esistenti, Padre Conti aveva intuito che parte degli incartamenti sulla santificazione dell’eremita adranita mancavano all’appello.
Con molta probabilità i documenti in questione vennero trafugati in epoca napoleonica e, dunque, trasferiti dagli archivi vaticani alla sede della Biblioteca nazionale di Francia.
Grazie alla collaborazione di Piérre Vinci, un adranita residente a Parigi, Don Alfio è riuscito a recuperare parte di questo inestimabile materiale storico, che ha pubblicato nel volume Un eremita a Parigi, insieme ad altri importanti documenti.
«La comunità di Adrano – conclude il signor Diolosà – non può dimenticare il contributo di Don Alfio, che oltre ad essere un appassionato studioso e musicista, era un sacerdote di grande umanità e generosità».