di Sr. Ch. Cristiana Scandura osc
Carissimi Fratelli e Sorelle, vi avviso fin da subito che oggi è giornata di interrogazioni. Siete pronti? Coraggio, allora, cominciamo con le domande:
Chi è Dio?
se sfogliamo il Vangelo di S. Giovanni o gli altri Vangeli sinottici, troviamo varie espressioni con le quali viene definito Dio. Dio è Amore. È Padre. È Misericordia. È il Buon Pastore. È il Salvatore. È la Via, la Verità e la Vita. È la Porta, per la quale si entra nella Vita. È il Maestro. È lo Sposo. È l’Acqua viva.
DIO È TUTTO! |
Dio è tutto questo e ancora di più. Oltre a ciò che abbiamo detto sopra e che ci è rivelato nei Vangeli, Dio è anche Poesia, Musica, Canto, Arte. O meglio, in queste cose troviamo la Sua impronta perché è Lui che le ispira e le contiene. In esse Lo incontriamo come Lo incontriamo nella natura e nel nostro prossimo.
Per dirlo con le parole di S. Francesco d’Assisi: Dio è tutto
Chi è Dio per me?
Se mi consentite di usare questa simbologia, per me
Dio è come una calamita
È vero, questa definizione di Dio non si trova nella Sacra Scrittura e nemmeno nei libri di teologia, però nel Vangelo c’è un’espressione di Gesù che la suscita e la conferma: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). “Attirerò”, appunto… proprio come una calamita.
Con il Suo Amore, Dio attrae potentemente a Sé il cuore di ogni essere umano, pur lasciandolo libero di aprire il cuore a questo Amore o di rifiutarlo.
Chi è il cristiano?
Se Dio è Amore che attrae, il cristiano, attratto da questo Amore, non può che essere un innamorato. Non solo, ma come il ferro e la calamita si uniscono e diventano una cosa sola, così il cristiano è chiamato a diventare una cosa sola con Dio, a trasformarsi completamente in Lui, a diventare cioè totalmente AMORE.
Carissimi, io spero che quando lasceremo questa terra per trasferirci in Cielo, nel darne notizia, non si dica che siamo morti, ma che siamo stati TRASFORMATI NELL’AMORE.
Quando quest’opera sarà portata a compimento (da Dio certamente, in primo luogo, ma non senza la nostra collaborazione), Gesù verrà a prenderci per portarci con Sé nel posto che ci sta preparando con tanta cura. (Mi piace paragonare questa cura amorosa a quella di una Mamma che prepara la culla per il suo piccolo che deve nascere).
La vocazione e missione dei cristiani non è altro che questa:
ESSERE SEMPLICEMENTE,
UNICAMENTE E PROFONDAMENTE
INNAMORATI DI DIO.
Il resto viene da sé.
Quando si è innamorati non si fa che pensare alla persona amata, il cuore batte per lei, gli occhi sfavillano di una luce particolare, si anela all’incontro con lei, si ripensano alle parole che ha proferito, ai gesti che ha compiuto. La stessa cosa vale nella nostra relazione con Dio.
Chi è innamorato è come se avesse le ali. Tutto ciò che fa, lo compie con leggerezza, con gioia, VOLENTIERI. “Volentieri” è una parola che nel mio cuore trova una risonanza immensa.
Se facciamo tutto con amore e per amore, compiremo ogni cosa con lo stesso slancio, gioia ed entusiasmo.
I Santi erano e sono persone profondamente innamorate di Dio. Attenzione! Innamorate non di un’idea o di un’ideale, ma di una Persona viva e vera. Non dimentichiamo che Dio, in Gesù di Nazareth si è fatto Carne.
S. Chiara D’Assisi, Fondatrice dell’Ordine delle Clarisse cui appartengo, nell’ultima lettera che ha scritto, poco tempo prima del suo felice transito, alla consorella S. Agnese di Praga, così descrive l’incontro con il Suo Amato:
“La tua sinistra passerà sotto il mio capo
e la tua destra mi abbraccerà
e Tu mi bacerai col felicissimo bacio della tua bocca” (Ct 2, 4).
Ditemi voi se queste non sono espressioni proprie di una persona innamorata! “Sorella morte” è ormai vicina, ed ella parla dell’incontro con lo Sposo con una freschezza ed un entusiasmo che fa pensare all’incontro tanto atteso tra due adolescenti innamorati.
Ricordiamoci però che l’amore verso Dio, se è vero, porta all’amore verso i fratelli. Perché: “Se uno non ama il prossimo che si vede, non può amare Dio che non si vede” (1Gv 4,19). Carissimo\a, ti lascio con una domanda che richiede la tua personalissima risposta. La risposta TUA, non quella letta sui libri (e guarda che il nostro Maestro se ne accorge se hai sbirciato nel quaderno altrui per copiare, non rischiare di essere bocciato ad un esame così importante…). La risposta TUA, ribadisco, frutto dell’esperienza che TU hai fatto di Lui nella tua vita:
Chi è Dio per te?