Sinergia e impegno sono le parole chiave dell’operazione che ha permesso di recuperare e distribuire a sette mense solidali della Sicilia Orientale 13 tonni rossi sequestrati, dalla Guardia di Finanza Navale sezione di Catania, sotto il comando del maggiore Giovanni Romeo, venerdì 19 giugno, e consegnati al Banco Alimentare della Sicilia Onlus. Un obiettivo importantissimo che è stato raggiunto grazie all’impegno e alla professionalità del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Catania, diretto dal dott. Emanuele Farruggia; del UOT Veterinaria Catania coordinato dal dott. Climenti Gangi e l’operatività del dott. Simone Platania, dirigente responsabile del controllo ufficiali mercati ittici Catania; che ne ha certificato l’idoneità al consumo. Grazie anche al MAAS Mercati Agroalimentari Sicilia per la disponibilità nel mettere a disposizione i locali frigo, in grado di conservare il pescato durante tutte le operazioni necessarie dal sequestro alla consegna. Il progetto “Ri-pescato: dal mercato illegale al mercato solidale” sviluppato dalla Fondazione Banco Alimentare in partnership con Intesa Sanpaolo consente il recupero, la lavorazione e la distribuzione del pesce confiscato in Sicilia e la sua distribuzione agli enti caritativi siciliani convenzionati con la Rete Banco Alimentare.
Sono stati necessari sei giorni per effettuare tutte le operazioni successive al sequestro e ognuna era fondamentale per il risultato finale: dal lavaggio al ricovero nelle celle frigo, alla certezza che gli animali fossero idonei al consumo; dal dissequestro alla porzionatura per arrivare, infine, alla distribuzione di 303 lotti sottovuoto ognuno di circa 2,5 kg per un totale di 845 kg di tonno rosso che è stato consegnato tra giovedì 25 e venerdì 26 giugno alle sette mense convenzionate con il Banco Alimentare: Help Center della Caritas, Locanda del buon Samaritano, Caritas di Paternò, Casa della Speranza di Riposto, Cavalieri della Mercede, Camilliani di Acireale e Mensa di Sant’Antonio di Messina.
«Dobbiamo dire grazie a questa sinergia – sottolinea Pietro Maugeri presidente del Banco Alimentare della Sicilia Onlus -. Senza l’impegno di tutti Guardia Finanza Navale, MAAS, Asp Catania, e Intesa Sanpaolo, questi tonni avrebbero fatto una fine infelice e senza scopo perché non ci sarebbero state le condizioni igienico sanitarie per poterli gestire. Il Banco Alimentare è in grado di gestire questo tipo di recupero a favore degli indigenti, proprio grazie al progetto “Ri-Pescato”. Le proteine animali del pesce sono difficilissime da recuperare da altri canali – precisa ancora Maugeri – e importantissime per una alimentazione bilanciata e corretta. Nell’ottica del Banco Alimentare nel cercare di fornire il più possibile un apporto nutrizionale adeguato, operazioni come questa sono importantissime e ci auguriamo che possano essere perseguite e promosse anche nel futuro».
«Anche in questo caso – dichiara il presidente del CdA del Maas, dott. Emanuele Zappia – le parole chiave sono “Fare rete”. Sembra semplice ma non è così. Quando viene sequestrata dalla Guardia Costiera o dalla Finanza una grossa quantità di pesce, il rischio che venga buttato è altissimo, se tutto non funziona alla perfezione. Come con questa partita di tonno sequestrato, che è stata portata presso i nostri locali del Maas, attrezzati per la gestione di queste operazioni, attivando questo procedimento virtuoso. I tonni sono stati conservati nelle nostre celle frigo alla giusta temperatura e monitorati, e hanno subito gli opportuni controlli da parte dei medici dell’Asp, che sempre ringrazio, nelle persone dei dottori Simone Platania e Emanuele Farruggia, per attestarne la buona conservazione e la commestibilità, e poi consegnati al Banco Alimentare. Il Banco Alimentare, all’interno del “Progetto Ri-pescato” in partnership con Intesa Sanpaolo, procede insieme a noi a pulire ed eviscerare il pesce, tagliarlo e a porzionarlo sottovuoto per consegnarlo con la sua rete capillare di grande distribuzione agli enti caritatevoli e alle mense di mezza Sicilia, per dare ristoro ai nostri poveri».